lunedì 31 maggio 2010

AMBIENTE

L'ambiente in cui viviamo


Con l’inizio del nuovo millennio, l'impatto dell’uomo sull’ambiente è sempre più evidente e diffuso. Quasi il 40% della superficie terrestre è ormai adibito ad agricoltura e a pascolo permanente, e metà delle foreste tropicali sono state distrutte o danneggiate. Interi ecosistemi di acqua dolce e salata sono stati profondamente degradati da scarichi chimici, dallo scarico di liquami e da perdite di petrolio. Lo strato di ozono ha subito danni consistenti, e le emissioni di anidride carbonica causano smog e piogge acide e contribuiscono al riscaldamento globale e al cambiamento climatico; e si calcola che ogni ora tre insostituibili specie animali e vegetali si estinguano. Alla base del problema è la rapida crescita della popolazione e lo stile di vita insostenibile e consumistico che alcuni di noi scelgono di adottare.
Nel mondo in via di sviluppo l’ambiente è sottoposto a sempre maggiori pressioni da parte degli abitanti, che vogliono assicurarsi almeno la pura sopravvivenza, mentre le abitudini consumistiche del mondo industrializzato dilapida le risorse più preziose, lasciandosi dietro una scia di residui tossici.
Ci si aspetta che la popolazione mondiale cresca di 80 - 85 milioni di persone ogni anno per almeno i prossimi 30 anni. Nello stesso tempo, sempre più nazioni, e quindi miliardi di persone in più, raggiungeranno più alti livelli di sviluppo economico, di produzione e consumi. Ciò provocherà, a sua volta, un aumento significativo dell’uso di risorse naturali ed energia. Naturalmente, tutte le nazioni e i loro abitanti hanno il diritto di migliorare il loro livello di vita, ma, se le attuali tendenze continuano, il danno all’ambiente sicuramente aumenterà ed accelererà.
La buona notizia è che possiamo proteggere il nostro mondo e la nostra sicurezza. Ma per fare ciò dobbiamo stabilizzare la popolazione, sviluppare sistemi energetici rinnovabili e non inquinanti e adottare tecnologie e pratiche produttive sostenibili. Questi traguardi non sono ne' difficili da un punto di vista tecnico ne' particolarmente costosi: potremmo fare tutto ciò con molto meno sforzo e denaro di quello che attualmente il mondo spende in armi e guerre e creando, nel processo, un'economia forte e sostenibile.
Ma, per poter raggiungere questo obbiettivo, dobbiamo definire e condividere la visione di un futuro positivo, sicuro e sano, ma, soprattutto, dobbiamo lavorare insieme per crearlo.


domenica 30 maggio 2010

CASTELLO DI FOGLIA


Si è svolto oggi, 30 maggio 2010, il 4° Festival degli Spaventapasseri della Sabina nel borgo medioevale di Foglia.





La manifestazione, oltre alla sua valenza artistico-turistico-culturale, serve a richiamare l'attenzione sulle problematiche che questa bomboniera medioevale ha legate alla sottostante Autostrada del Sole che, oltre all'impatto acustico, provoca inquietanti vibrazioni.



Non solo: Foglia invia un s.o.s. alle istituzioni, affinchè si intervenga con sollecitudine ad una riqualificazione strutturale e conservativa di tutto il borgo.
Le immagini seguenti ne dimostrano l'importanza.



FINANZIARIA



MANOVRA: tensioni nel Palazzo



Il tentativo di far apparire coeso il governo non ha convinto molti analisti. I focolai delle polemiche restano accesi. Tra questi, lo scontro sulle province da abolire. Mentre l’opposizione si divide sullo sciopero

Giulio Tremonti commissaria il governo e diventa, di fatto, il vero capo dell’esecutivo. è la lettura che circola nei palazzi del otere da quando è stata presentata la manovra da 24 miliardi di euro. Una manovra di tagli e sacrifici che contraddice più di un anno di dichiarazioni ottimistiche del premier, il quale ha sempre negato le difficoltà economiche del paese.

Dopo giorni di tensione, Berlusconi è stato costretto ad accettare la manovra e ad assumersi la responsabilità politica del giro di vite. Ha tentato anche nella conferenza stampa congiunta di accennare a qualche motivo d’ottimismo - la ripresa c’è – ha detto - e abbiamo fiducia – ma non era proprio aria. e quando gli hanno chiesto della diminuzione della pressione fiscale, Tremonti non gli ha offerto alcuna sponda. anzi. a smentire voci su tensioni nella maggioranza e tra i due, ci ha pensato Bonaiuti. «anche questa mattina – ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio - i giornali hanno lavorato di fantasia. Quando è in gioco una manovra da 24 miliardi di euro non può esserci che un dibattito all’interno del governo. e meno male che c’è. Ma quando Berlusconi e Tremonti si presentano insieme alla stampa per descrivere questa manovra mi pare che a quel punto tutti i dubbi su un contrasto tra loro cadano». e invece non cadono affatto. almeno non tra gli addetti ai lavori, cui questa smentita suona come una conferma. e la manovra offre un nuovo spunto di polemica nella maggioranza: l’abolizione delle province. il testo prevede la soppressione di quelle con meno di 220.000 abitanti. La Lega è contraria, i finiani vogliono abolirle tutte. «sull’abolizione delle province – afferma Bocchino della minoranza del pdl - serve più coraggio. Tagliare soltanto quelle fino a 220mila abitanti è poco coraggioso e sembra una scelta condizionata dalla mappa geografica e dalle alleanze politiche». gli risponde reguzzoni, capogruppo lumbard: «La Lega ritiene impraticabile l’abolizione di tutte le province poiché rappresentano un ente locale di tradizione storica che eroga servizi importanti. Le province sono identità territoriali ». polemica anche tra pd e idv sullo sciopero indetto dalla Cgil. «il nostro obiettivo – dice il vicesegretario del pd enrico Letta - è cambiare la manovra in parlamento». sintetico, invece, il portavoce dell’idv Leoluca Orlando: «il presidente del Consiglio è come Dracula con le sue vittime. aderiamo allo sciopero del pubblico impiego indetto dalla Cgil per il 12 giugno». il sole che ride critica pesantemente la manovra e propone un’alternativa, ispirata da una celebre frase di Sandro Pertini. «i Verdi – annuncia il presidente Bonelli - hanno avviato una petizione popolare dal titolo “svuotare gli arsenali e riempire i granai” e chiedono alle altre forze di opposizione, in parlamento, di sostenere la campagna per il taglio delle spese militari. si possono risparmiare oltre 29 miliardi di euro, più di quanto è previsto nella manovra, che provocherà un vero e proprio disastro sociale»

sabato 29 maggio 2010

UNA GIORNATA NEL BORGO





PROGRAMMA DEL 30 MAGGIO


Ore 9.00
- Mostra amatoriale per cani di razza
e meticci 3^ Edizione "Luca Lisari".

Ore 10.00 - Apertura Laboratorio 4° Festival degli
Spaventapasseri della Sabina.

Ore 10.30 - Esposizione di prodotti tipici
e artigianato locale.

Ore 11.30 - Apertura stand per degustazione
vini nuovi del Lazio - vendemmia 2009.

Ore 12.30 - Apertura Taverna del Borgo con
cucina tipica fogliana.

Ore 17.00 - L'Accademia della Foglia premierà gli spaventapasseri migliori che saranno esposti al Festival di Castiglion del Lago.

venerdì 28 maggio 2010

INUTILE ORMAI CHIUDERE LE STALLE.......



Non perdiamo tempo in chiacchiere!


Per l'Ospedale Marzio Marini di Magliano la sorte è già stata decisa da tempo, senza che nessuno abbia fatto qualcosa di forte e di risolutivo: dichiarazioni, articoli sui giornali, assemblee, raccolta di firme, riunioni varie e, in ultimo, ciliegina sulla torta, consiglio straordinario in piazza.

Non c'è che dire, per l'immagine, l'unico obiettivo perseguito da questa amministrazione, è senza ombra di dubbio positivo, ma inutile per la salvezza del nostro Ospedale. E' come mettere in scena una commedia, ma la conduzione di un comune, con tutti gli annessi problemi, è tutt'altra cosa. Eppure, l'esperienza fatta circa venti anni fa con la discarica, ci doveva far capire quale era la strada da seguire subito, senza perdere tempo prezioso in chiacchiere.
Un'azione forte, decisa, disobbediente come quella che ci risolse l'annoso problema dei rifiuti; per rinfrescarvi la memoria vi ricordiamo l'evento con le seguenti immagini:







E alla fine abbiamo potuto festeggiare così!


giovedì 27 maggio 2010

MANOVRA FINANZIARIA



"Invece di scaricare la crisi sulle fasce più deboli della popolazione il governo tagli le commesse militari: solo rinunciando all'acquisto degli armamenti l'Italia potrebbe risparmiare 29 miliardi di euro". Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "La manovra economica approvata dal governo funziona come un Robin Hood al contrario che toglie ai poveri per dare ai ricchi, è un disastro sociale che renderà i poveri ancora più poveri".

"Tagliando la commessa per i 131 caccia bombardieri F-35 (JFF) si possono risparmiare 15 miliardi di euro - spiega il leader del 'Sole che ride'. - Il programma per l'acquisto di 131 caccia Eurofighter alla fine costerà all'Italia 18 miliardi di cui al nostro paese resta da liquidare l'ultima trance da 5 miliardi. Si cancelli l'acquisto delle 10 fregate 'Fremm' che costeranno 5 miliardi di euro e si rinunci ai 100 elicotteri NH90, altri 4 miliardi: il risparmio complessivo sarebbe di ben 29 miliardi di euro".

"Portando poi la tassa sulle rendite finanziarie dal 12,5% attuale al 20% si potrebbero recuperare 5 miliardi a cui si potrebbero aggiungere altri 1,3 miliardi cancellando il primo anticipo già stanziato dal Fondo Cipe per il Ponte sullo Stretto di Messina - continua -. Inoltre utilizzando software libero nella Pubblica amministrazione si potrebbero risparmiare circa 400 euro per ogni pc, ossia, complessivamente, altri 3 miliardi di euro".

E' immorale che mentre si propina una cura di 'lacrime e sangue' ai cittadini non si taglino programmi militari e quelle opere inutili che il governo ha avviato - conclude Bonelli -. Oggi più che mai è necessario fare proprie le parole del Presidente Sandro Pertini: 'svuotare gli arsenali per riempire i granai'".

mercoledì 26 maggio 2010

MEDIA VALLE DEL TEVERE

Il solito carrozzone mangiasoldi

Il consorzio di bonifica Tevere e Agro Romano si è formato a seguito della fusione dei consorzi di bonifica dell’Agro Romano, di Ostia e Maccarese e della Media Valle del Tevere, e gestisce una superficie di circa 500.000 ettari ricadenti nelle provincie di Roma, Viterbo, Rieti e Frosinone, per un totale di 137 comuni.
Ne fa parte Magliano che, con tutta la sua zona costiera, ricade nella Media Valle del Tevere. Inizialmente, alla sua costituzione, il consorzio si doveva occupare dell’allontanamento delle acque in eccesso dai campi; oggi si tratta di fronteggiare, con quella stessa rete idraulica, le esigenze di un territorio che presenta un utilizzo ben diverso da quello iniziale. Basti pensare alla vasta superficie occupata dall’uomo nel tempo: edifici di vario genere, strade, piazzali industriali e agricoli che, in alcuni casi, annullano la capacità di assorbimento nel terreno delle acque meteoriche.
Le opere del consorzio, pertanto, sono indispensabili per realizzare e mantenere in efficienza un assetto territoriale idraulicamente sicuro. I canali, i fossi, i collettori naturali e gli impianti hanno il compito di raccogliere, allontanare, scaricare velocemente le acque piovane, nonché quelle di rifiuto, provenienti da insediamenti civili e produttivi, creando un vero e proprio servizio idraulico. Oltre allo spurgo dei sedimenti dei canali di bonifica e di scolo ricadenti nel comprensorio, il consorzio è tenuto anche allo sfalcio delle erbe ivi presenti.
Fatto questo preambolo tecnico-illustrativo vorremmo portare a vostra conoscenza la situazione nel nostro territorio. Chi ricade nel comprensorio del consorzio, paga a quest’ultimo specifiche “tasse” annuali, occorrenti per i suddetti lavori di competenza (ed anche per il mantenimento del CdA e di circa 80 collaboratori specializzati). Pagano anche in base alla cubatura degli edifici in loro possesso.
Però, da anni, non si vede nessuno a svolgere questi lavori di normale manutenzione, vitale per il deflusso delle acque (sfalcio delle erbe compreso). Si è verificato che in occasione di violente e prolungate piogge le acque, non defluendo correttamente, hanno arrecato danni alle colture, ai campi, alle strade, agli stessi fossi occlusi.
Gli abitanti della zona hanno allarmato il comune, il nostro comune, che ha dovuto intervenire d’urgenza a spese proprie, cioè dei cittadini.
Ci viene subito da notare che il cittadino abitante in quella zona paga a questo punto due volte per un servizio di competenza del solito carrozzone che non serve a niente.
Hanno anche molta incapacità gestionale considerando che, in occasione di tasse fatte pagare erroneamente due volte, al momento delle restituzioni hanno rimborsato anche quelli che non avevano pagato.
Facciamo richiesta ai nostri amministratori affinché verifichino questa antipatica e scorretta situazione e prendano una conseguente posizione, o invitando il consorzio alla sua doverosa operatività, o prendendo in considerazione una giustificata uscita dal consorzio.


N.B: - Le attività dei consorzi di bonifica del Lazio sono regolate dal R.D. del 13 febbraio 1933 n. 215, dalle leggi regionali del 21 gennaio 1984 n. 4, del 7 ottobre 1994 n. 50, nonché dall'art. 862 cc.; operano nel rispetto delle leggi statali e regionali ivi comprese la legge regionale 11 dicembre 1998 n. 53 in applicazione della legge 183/1989 sulla difesa del suolo e la legge 36/1994 sulla gestione delle acque.

martedì 25 maggio 2010

PERDITA DELLA ... MEMORIA.


Questo è ciò che rimane di una colonna romana (all'origine dotata di un capitello e una targa ricordo) che il Comune di Roma, nella figura del suo sindaco, ha consegnato alla città di Magliano il 4 luglio 1965 per rafforzare il legame tra Roma e Magliano, generato dalla realizzazione dell'Autostrada del Sole.

Di seguito due fotografie della cerimonia.



GIUSTIFICATA INDECISIONE...

DOVE VOGLIAMO ANDARE.....


Manca proprio la cultura per certe cose..


E' una delle poche cose antiche che ci rimangono a Magliano, Porta Romana, situata alla fine di Via Roma (o all'inizio, dipende dal senso di transito), oggi priva di ogni attenzione per il suo ritorno al degrado, completamente ignorata e dimenticata. Parliamo di ritorno perchè sei anni fa l'Associazione Turistica Pro Loco, con il contributo della Fondazione Varrone, attivò un restauro strutturale e conservativo, al termine del quale anche l'amministrazione ci fece la sua bella figura.


Tale restauro si stà annullando, oltre che per le inevitabili ingiurie del tempo, anche per il disinteresse totale a piccoli interventi di ripulitura e manutenzione.

Che dire poi dei grossi cavi che ne attraversano l'area visiva? Oggi, tra antenne varie, fari per illuminazione, grovigli di cavi e scatole elettriche, è uno spettacolo deprimente, che penalizza il monumento.


La precedente amministrazione fu più volte sollecitata a contattare l'Enel (o altro eventuale gestore dei cavi) per la rimozione, tramite le moderne tecniche di interramento (che dovrebbero essere attivate per l'intero paese). Ma, come tutte le altre cose, silenzio assoluto e i cavi sono ancora lì. Speriamo che la nuova Amministrazione sia più sensibile.

lunedì 24 maggio 2010

APPUNTAMENTI D. O. C.


Il borgo di Foglia ripropone l'annuale appuntamento con gli "Spaventapasseri", la degustazione di vini laziali e la cucina tipica fogliana.

(leggi il programma)

"QUINTO" STATO




Giuseppe Pellizza da Volpedo, agli inizi del Novecento, dipinse “Il quarto stato” per sottolineare il potere delle classi lavoratrici che emergevano, si facevano avanti e marciavano alla volta dell’affrancamento.
Ecco, devono ave’sbagliato strada. Forse passato il Brennero, chi lo sa. Perché quando dal peregrinare hanno fatto ritorno…le intenzioni ecumenicamente confortanti c’erano tutte (le intenzioni, però) ma i visi…erano altri. D’Alemi sostituiti da Bossi, Finocchiare cambiate in Brambille, Veltroni sostituiti da Berlusconi e via via…fino ad arrivare a Bonaiuti e Bondi. E su Bonaiuti e Bondi che invitano al dialogo con l’opposione che non ricorda più cosa è l’opposizione, …si impone una profonda riflessione.
Forse in nostro soccorso arriva Guareschi che in “Don Camillo e l’on. Peppone” di fronte all’eccessiva disponibilità del parroco interpretato dal rimpianto Fernandel, diceva… “monisgnore, a che gioco giochiamo? Si ricordi che i comunisti siamo noi!”.
I film di Guareschi li passano praticamente una volta a settimana ovunque. Ecco. Forse dovrebbero passarli molto, molto di più.

E chi ha notizie su dove sia l’opposizione..ce lo faccia sapere!

PAGINE DI STORIA



AI CONCITTADINI CADUTI PER LA PATRIA


Sulla facciata del palazzo comunale in Piazza Garibaldi fu posta l’8 settembre 1913 una lapide a ricordo dei nostri concittadini Eroli Alessandro, Rufini Ferdinando e Di Pietro Antonio caduti per la Patria nella guerra italo-turca dichiarata dal capo del governo Giolitti il 29 settembre 1911.




Il corpo di spedizione fu costituito da un comando di Corpo d’Armata, due Divisioni di fanteria, due Squadroni di cavalleria, un Reggimento di artiglieria da campagna, una Batteria di artiglieria da fortezza, una Compagnia di zappatori. Come truppe suppletive si contavano due Reggimenti bersaglieri con sezioni mitragliatrici, un Reggimento di artiglieria di montagna, un gruppo su due batterie di artiglieria di fortezza, un Battaglione zappatori su due compagnie, una Compagnia telegrafisti. Nel complesso 35.000 uomini, 6.000 quadrupedi, 48 cannoni da campagna, 24 da montagna, 4 stazioni radio da campo. Nei mesi successivi raggiunsero il teatro operativo altre forze per un totale di 55.000 uomini. Il rapporto di forze con gli Arabo-Turchi era pressoché alla pari: essi disponevano infatti di 30/35.000 uomini armati in Tripolitania e di 20/25.000 in Cirenaica.
Nelle prime ore del pomeriggio del 9 ottobre cominciò la partenza dei 12 piroscafi del primo convoglio; altri nove seguirono da Palermo poche ore dopo. I due convogli avrebbero dovuto riunirsi ad Augusta e fare rotta insieme alla volta di Tripoli; ma un attacco turco a tale città persuase il comando a distaccare le due navi più veloci per rafforzare al più presto le difese a tale presidio. Fu così che al mattino dell’11 presero terra i primi 5.000 uomini, tra fanti e bersaglieri. Il grosso della spedizione, 19 piroscafi scortati dalle 7 navi da battaglia della divisione navale (al comando del vice ammiraglio Paolo Thaon di Revel) e da 12 siluranti, partì da Augusta nella notte fra il 10 e l’11, gettando le ancore di fronte a Tripoli al mattino del 12. Per lo sbarco furono utilizzate circa settanta barche requisite ai pescatori di Pantelleria, più alcuni scafi costruiti appositamente per l’occasione, due grandi gusci uniti per i fianchi. Per agevolare la discesa di uomini e materiali furono gettati a terra due pontili di 15 metri. Il mare era mosso, ed il primo giorno scesero a terra solo 3.000 soldati; anche nei giorni successivi, mentre salpavano da Napoli altri 13 piroscafi, le operazioni procedettero lentamente, a causa del mare, ma anche per l’ingombro dei materiali sulle banchine, che costringeva i piroscafi ad una estenuante attesa. Il 15 ottobre giunse anche una flottiglia aerea, al comando del ten. col. Vittorio Cordero di Montezemolo, con 9 aeroplani; 3 Niuport, 2 Bleriot, 2 Farman, 2 Etrich, e dopo una settimana ebbe inizio una serie di missioni che avrebbero costituito delle vere e proprie “prime” nella storia dell’aviazione.
Gli oltre 20.000 soldati sbarcati con il primo gruppo del corpo di spedizione si schierarono all’interno e all’intorno della grande oasi di Tripoli. La linea orientale era tenuta dall’11 Reggimento Bersaglieri. Dopo alcune brevi scorrerie notturne di assaggio, svoltesi nei primi 10 giorni dopo lo sbarco, al mattino del 24 ottobre i Turchi e gli Arabi attaccarono più decisamente con circa 8.000 uomini. Furono effettuate due azioni diversive in due punti opposti dello schieramento meridionale italiano, preludenti all’attacco vero e proprio che fu portato su tutta la linea, dal mare al deserto. Numerosi contingenti penetrarono nell’oasi e assaltarono il Reggimento Bersaglieri, che venne poi anche attaccato alle spalle con azioni di cecchinaggio da guerriglieri arabi. In due punti, nel borgo di Hennì e nel villaggio di Sciara Sciat, i bersaglieri si trovarono presi fra due fuochi e isolati.
Se ad Hennì, dove aveva sede il comando di reggimento, riuscirono a resistere sino all’arrivo dei rinforzi, avvenuto nel pomeriggio, a Sciara Sciat due compagnie furono sopraffatte, disarmate e trucidate. Circa 250 Bersaglieri furono massacrati, e molti di essi furono decapitati ed evirati. Alla fine dell’infausta giornata, le perdite italiane ammontarono a 370 uomini di truppa e ad 8 ufficiali.




IL TUO FUTURO



SIATE PROTAGONISTI

DEL VOSTRO FUTURO






Entrambi dipendono dalla tua scelta politica

CRISI TG1



Rai - Maria Luisa Busi:
"Rinuncio alla conduzione del TG1. Non mi riconosco più nella testata".
Borrelli: "Rai al capolinea".
Garimberti: "Segnale preoccupante".



ROMA (21 maggio) - Maria Luisa Busi rinuncia alla conduzione del Tg1. Lo scrive lei stessa in una lettera inviata al direttore Augusto Minzolini e affissa stamattina nella bacheca della redazione. Una mossa alla quale Minzolini replica affermando che il Tg1 ha sempre dato voce a tutti e non è mai stato di parte. Per il presidente della Rai, Paolo Garimberti, la rinuncia della Busi è un segnale preoccupante.
Tre cartelle e mezzo per spiegare che non si riconosce più nella testata e per dire che come un giornalista ha come unico strumento per decidere di difendere le sue prerogative professionali, ovvero togliere la propria firma, un conduttore può solo togliere la sua faccia. Così ha deciso di fare lei e per questo ha abbandonato la conduzione del Tg1 delle 20. La decisione di Busi arriva dopo una serie di scontri con il direttore del Tg1.


L'intera lettera della Busi nel blog
IL PAESE CHE PARLA

domenica 23 maggio 2010

OPPOSIZIONE VERDE

L'ANGOLO DELLE BUONE IDEE.



Interessante iniziativa a Montebuono


Corriere di Rieti, 22 maggio 2010

VIVA LO SPORT!



Mini volley in piazza.



Piazza Garibaldi coloratissima stamattina in occasione del raduno interprovinciale di mini volley. Ne due campi allestiti si sono succedute squadre di giovani atleti, sotto gli occhi dei loro allenatori, dei loro familiari e di molti maglianesi.
Un bellissimo colpo d'occhio e tanta allegria, per una giornata "diversa" per Magliano, che ha visto la partecipazione di tanta gente di fuori. Lo sport, oltre ai valori formativi, di aggregazione, di salute e di sano agonismo, ha anche questa non trascurabile capacità di convogliare molte persone dove viene praticato, vuoi che siamo semplici appassionati, vuoi che siano amici o parenti degli atleti.
E' cosa nota questa, infatti non è la prima volta che la Polisportiva Maglianese organizza gare di mini volley in Piazza Garibaldi che, per l'occasione, si riempe di gente. Su tali esperienze altre attività sportive potrebbero svolgersi occasionalmente, nella stagione propizia, all'interno del centro storico: oltre la pallavolo, lo judo e il karate, il tennis, la pallacanestro, la boxe e le corse podistiche.
Se il cittadino non si avvicina allo sport, lo sport si avvicina al cittadino, viene tra i cittadini, e crea spettacolo.
Che ne pensate?


sabato 22 maggio 2010

SANITA'


BONELLI (VERDI), POLVERINI SI ACCINGE A TAGLIARE SERVIZI E POSTI LETTO



LA RICETTA DEI VERDI E' UN'ALTRA: RINUNCIARE AD OPERE INUTILI E TAGLIARE SPRECHI RINUNCIANDO A CORRIDOIO TIRRENICO SI RISPARMIA 1 MLD DI EURO...


"Il governo e la Polverini si accingono a tagliare i servizi sanitari ed in particolare i posti letto, i presidi sanitari e i servizi di assistenza alla persona". Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi e consigliere regionale del Lazio Angelo Bonelli che aggiunge: "E' questa la ricetta che la neo governatrice ha intenzione di usare per affrontare la questione della sanità".

"Noi Verdi la ricetta per affrontare il deficit sanitario ce l'avremmo: basterebbe eliminare gli sprechi e rinunciare alle opere inutili come il corridoio Tirrenico. Avviando la messa in sicurezza della Pontina invece di costruire nuove autostrade si potrebbe risparmiare circa 1 miliardo di euro che potrebbe servire a ripianare il debito

LEGAMBIENTE BASSA SABINA



FIUME FARFA


venerdì 21 maggio 2010

NON SAREBBE POI MALE.......



SOGNI A... BASSO COSTO!


Stiamo rischiando di perdere l'Ospedale, stiamo rischiando di perdere parte della Scuola, stiamo perdendo la fruizione di quelle poche, se pur interessanti, cose che abbiamo da mostrare a chi frequenta il nostro territorio, uscendo occasionalmente dall'autostrada, o attratto da quella gran cosa che ancora abbiamo e che, alla luce dei fatti, riusciamo difficilmente a mantenere: l'ambiente


Cosa dobbiamo fare?
Secondo il nostro modesto parere, supportato dall'osservazione attenta di altre realtà simili alla nostra ubicate in territori limitrofi e non, le strade da seguire sono due, una dipendente dall'altra. La prima, basilare, è rendere accessibile a tutti ed in qualsiasi momento (se pur regolato da orari) le nostre presenze storico.architettoniche; la seconda, ma non meno importante, è dare informazione: per questo si potrebbero collocare in ogni albergo e ristorante esistenti intorno a Magliano (compresi B&B e agriturismi) dei tabelloni con su riportato le cose da vedere e le rispettive modalità di fruizione. Il massimo sarebbe esporli, nei limiti della possibilità, anche nelle stazioni di servizio est e ovest dell'A1, e qualcuna più a nord nel tratto FI-RM.
Cosa abbiamo da proporre all'eventuale turista, direte voi?

Non abbiamo molto, è vero, ma quel poco che abbiamo non è secondo ad altri. Mi riferisco al Museo Civico Archeologico, di rilevante interesse e di moderna strutturazione, già egregiamente fruibile;


alla Chiesa di San Pietro, superbo esempio di arte romanica che potrebbe, data la sua ubicazione centrale in zona commercialmente trafficata, rimanere aperta nelle ore diurne o, in difetto, dare la possibilità agli operatori del Museo di poterla aprire quando se ne faccia richiesta;

alla Cripta sottostante la Chiesa della Madonna delle Grazie, gioiello d'arte del primo millennio, di bellezza unica nel suo genere, antico oratorio del castello di Magliano. Non facilmente visitabile. Potrebbe diventarlo affidando l'incarico al personale della Biblioteca Comunale, ora a fianco dislocata ed esponendo le modalità di visita.

Se poi l'Amministrazione Comunale proseguirà nel suo intento di riqualificazione del centro storico, una visita turistica sarebbe sicuramente incoraggiata.
Nel tempo a tutto ciò si potrebbe affiancare un allestimento di aree attrezzate e percorsi naturalistici nel bosco di Foglia,

e un rilancio delle sorgenti delle acque miracolose delle Fonti della Madonna d'Uliano. Per queste ultime l'Amministrazione e la Confraternita omonima hanno già attivato un iniziale progetto di ripristino della viabilità.

Se si riuscisse in una operazione del genere e conseguentemente aumentare le presenze nel nostro paese, i cittadini locali e non sarebbero sicuramente stimolati ad intraprendere qualche attività commerciale che, insieme alle esistenti ora in crisi, potrebbero contribuire ulteriormente al progetto di rivitalizzazione.
Le spese per tutto ciò sarebbero abbastanza contenute e, con dei concreti progetti, accessibili a contributi regionali o provinciali. Servirebbe solo crederci, un pò di volontà e, ovviamente, la collaborazione di tutti noi.