IN FATTO DI AUTORIZZAZIONI....TUTTO IL MONDO E' PAESE!

Per il Comitato "Biomasse, Vediamoci Chiaro" di
Teana, nel parco nazionale del Pollino, non sono sufficienti le rassicurazioni
che affermano che il progetto di realizzazione di una centrale a biomasse della
Società Energaia di Matera è decaduto. La richiesta del Comitato è per far luce
su strani acquisti di terreno da parte della società materana con sede in via la Martella 28 proprio
intorno al sito della centrale. Inoltre preoccupa il silenzio delle
istituzioni locali e regionali.
Sorprende come - con quanta enfasi - l’API (Associazione Piccoli
Industriali) e Confidustria di Matera propinino il rilancio della Val Basento
con la costruzione di grandi impianti energetici, discariche e false centrali a
biomassa. Peccato che costoro, oggi, vestano i panni dei puri paventando un
nuovo miraggio industriale, mentre dimenticano di essere stati i responsabili
assoluti dell’inquinamento di una valle ormai ridotta a “sversatoio di veleni”.
E lo fanno, lanciando a mezzo stampa i loro anatemi “Pimby” contro i cittadini
colpevoli di denunciare gli interessi affaristici contro l’ambiente e la
salute.
La OLA
(Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale
di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini - torna a ribadire come la
costruzione di centrali a biomassa, compresa quella di Teana, siano il
“miraggio verde” a sol beneficio di quelle imprese interessate a spolpare
contributi statali denominati CIP6 che, ricordiamo, ogni cittadino contribuisce
a finanziare con la propria bolletta energetica. E’ risaputo come anche il CDR
(Combustibile Derivato da Rifiuto) sia stato assimilato alle biomasse, così
come ci ricorda una Delibera Regionale partorita nel 2005, appositamente, per
mascherare queste falsi centrali a biomassa. Il tutto al di fuori del Piano
Energetico Regionale vigente.
In pratica, la “monnezza” diventa
così biomassa - anzi “biomassa solida” - come piacerebbe a qualcuno che inventa
nuovi vocaboli per i nostri dizionari al fine di alimentare, in realtà, veri e
propri “inceneritori” di rifiuti. Peccato che i “nuovi puri” della
Confindustria dimentichino di chiedere il conto all’ENI ed agli industriali che
hanno inquinato in Val Basento per una bonifica della valle che tarda ad essere
effettuata, nonché una vera riconversione industriale pulita che punti sul
solare, sulla bio-edilizia, sull’elettronica e nuovi materiali. Altro che
“Nimby o fantasmi tali” evocati dall’API e Confindustria! Le bugie con le quali
i propugnatori della “Soft Economy” raccontano le loro verità sono solo
l’espressione di un ritorno al passato, quello di una valle che ha già pagato
un prezzo troppo caro per sottacere nuovamente ai voleri degli interessi
privati.
oggi la notizia del giorno è un'altra, Orsini espulso dal PD maglianese per contrasti con il circolo ha deciso di candidarsi a sindaco ,sta cercando di spiazzare il circolo,che aveva qualche altro candidato
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