lunedì 24 dicembre 2012

BUON NATALE





Buon Natale e buone feste  a tutti voi!


giovedì 20 dicembre 2012

A PROPOSITO DI ARSENICO



Era ora che qualcuno prendesse le parti dei cittadini!



Abbiamo letto sul profilo facebook del Comitato Trasparenza un articolo di giornale che tratta di una interessante iniziativa congiunta del Codacons e del Movimento Cinque Stelle per poter risarcire il dannoso disagio sanitario e finanziario provocato dall'arsenico  che si trova nell'acqua erogata dai civici acquedotti.
Tutti noi da subito aderiamo all'iniziativa, invitando tutti i cittadini a farlo.

mercoledì 19 dicembre 2012

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


Abbiamo ricevuto dal Comitato Pro Trasparenza questo documento con la richiesta di pubblicazione ed anche noi, come altri personaggi maglianesi, non ci siamo fatti pregare!


Dopo la visione dei documenti richiesti il Comitato Pro Trasparenza ha stilato una breve relazione contenente considerazioni sull’impianto fotovoltaico supportata da stralci della relazione stessa. Ringraziamo la Redazione di Incontri per lo spazio che ci ha riservato nel quale abbiamo potuto pubblicare la prima parte della relazione dove viene spiegato il motivo della costituzione del Comitato.
Qui di seguito pubblichiamo la relazione completa.

Il blog di Magliano Insieme è un veicolo di informazione dell’Amministrazione Comunale (in tutti i sensi). In detto blog, nel post del 18 marzo 2010 l’Amministrazione Comunale presenta il progetto fotovoltaico del Comune dove dice che “…è bene precisare che verrà realizzato e gestito direttamente dal Comune…” e “…si parte da una cifra  all’incirca di 200.000,00 € annui al netto degli ammortamenti…”, e continua dicendo “…e l’Amministrazione Comunale ha intenzione di portarli a conoscenza dei cittadini attraverso assemblee pubbliche dalle quali la gente potrà avere chiaro sia l’impatto ambientale sia il ritorno per la collettività. A questo punto non resta che rassicurare tutti poiché è intenzione dell’Amministrazione sottoporre alle Commissioni Consiliari anche il Progetto del Comune al fine di far partecipare tutti alla scelta definitiva…”.
La mente che produce queste scelte politiche a noi sembra averlo fatto ingenuamente visto che il progetto, secondo il nostro avviso, mancava di un cronoprogramma dove in primis si doveva individuare il soggetto finanziatore; secondo, individuare una vasta gamma di terreni idonei alla realizzazione dell’impianto e, terzo, dare atto a quello che era scritto nel post che prevedeva ampia informazione ai cittadini che avrebbero potuto migliorare tali decisioni.
Visto come si sono succedute le vicende nel Consiglio di Amministrazione del 4 luglio 2012 dove dal verbale redatto risulta che: “Cons. Urbanetti interviene affermando di essere d’accordo su quanto proposto, anche se gli utili che il Comune trarrà da questa operazione sono esigui. Afferma poi che dall’iter svolto della vicenda che qui occupa (la gara andata deserta, la gara con solo due partecipanti), viene da pensare che ci sia qualcosa di poco chiaro, pertanto propone al Consiglio Comunale di istituire una Commissione che controlli i lavori e l’operato della società risultata aggiudicataria, verificando la qualità dei pannelli fotovoltaici che saranno istallati e la conduzione dell’impianto. E ciò per evitare problemi futuri al Comune”, e vista la risposta autoritaria del Sindaco che negava la Commissione alla minoranza, che per mandato dei cittadini deve esercitare il controllo amministrativo, i cittadini per autotutelarsi si sono costituiti in Comitato e, con una lettera firmata da 16 componenti, hanno richiesto, previe perplessità, accesso agli atti relativi all’impianto e la costituzione della Commissione negata in Consiglio.
Tale richiesta, visto il totale rifiuto dell’Amministrazione, ci siamo sentiti in dovere di segnalarla anche ad altri Enti di competenza.
Da poco tempo, dopo diversi mesi, siamo riusciti ad ottenere come Comitato Cittadino alcuni documenti che abbiamo esaminato e sui quali abbiamo fatto nostre considerazioni. Nelle varie note e determinazioni giustificative dell’Amministrazione, quello che salta subito agli occhi è l’eccessiva poesia usata per evidenziare i benefici delle risorse e dello sviluppo economico e sociale sul territorio generati da questo impianto fotovoltaico.
Dal 23 ottobre 2009 è iniziata la ricerca dei terreni e, dal verbale di valutazione delle offerte pervenute, emerge che nessuno è ammissibile per vari motivi al bando di gara, a questo punto scaduto.



Successivamente, con delibera di Giunta Comunale n° 221 del 21 dicembre 2009, si autorizza a procedere a trattativa privata con un proprietario di terreno precedentemente scartato.
Ci sono delle decisioni che riteniamo soggettive, come nel caso di questo bando che esclude alcuni partecipanti a valle e non a monte delle indicazioni, tutto poteva essere risolto con una preselezione e non con un accordo bonario avvenuto senza  inserire nel contratto preliminare l’eventuale possibilità di un prezzo per  l’affitto proporzionato all’effettivo conto energia stabilito dal G.S.E.  al momento dell’allaccio dell’impianto.
Una  volta  concretizzato  con  il  proprietario  del  terreno,  si  è  proceduto   a   dare mandato a professionisti esterni per effettuare tutta la documentazione necessaria per la richiesta dell ’autorizzazione unica ……..    




Si indice una prima gara con procedura aperta e con dei contenuti assolutamente non appetibili per gli operatori del settore, infatti la gara risulta deserta, per cui la legge dà la possibilità alla stazione appaltante di indire una seconda gara a procedura negoziata con un min. di 5 ditte trovate su un albo fornitori che ogni stazione appaltante sempre per legge deve avere. Infatti la stazione appaltante indice una seconda gara invitando 10 ditte, ma cambia i contenuti del bando rendendoli più appetibili e in risposta partecipano due ditte; la prima offre un rialzo a 2051 contro 2050 offerto dall’altra ditta, succede poi quello che di solito succede: la seconda ditta fa ricorso al Tar….. 


….ma sembra che in comune non sappiano niente di questo ricorso.

Una volta allacciato l’impianto la ditta realizzatrice chiude le trattative pagando al comune in unica rata anticipata l’intero canone ventennale nella misura concordata di 30.765,00 €, perciò secondo noi anche la seconda gara doveva essere nulla visto che poi il comune decide di attualizzare il prezzo stabilito in fase di gara da 2.051,00 € a 1.357,00 €, perciò in realtà è uno sconto che poteva fare anche la Ditta seconda classificata in fase di contrattazione bonaria.



In conclusione tutte queste operazioni rischiose non dovrebbero essere affrontate con soldi dei contribuenti, non è ammissibile giocare con i soldi di altri, potrebbe andar bene o anche male, ma è sempre la gente che dovrebbe decidere se giocare o no!

PREVENIRE E' MEGLIO






Questo tratto di muro sta cadendo e nessuno se ne accorge. Sta cadendo su una strada percorsa da persone di ogni età e veicoli di ogni genere. Chi di dovere non accorgendosene non interviene e speriamo che a costringerli a farlo non sia qualche spiacevole incidente. Per fortuna ci sono questi”rompiscatole” di ambientalisti che impunemente segnalano quello che dovrebbero segnalare altri, e che “si permettono” di aiutare ad assicurare l’incolumità dei cittadini.
Paese virtuoso? Mah! Così dicono, ma ci credono solo loro!

martedì 18 dicembre 2012

RAMAZZA LA PIAZZA



Certo che dopo aver speso soldi per sistemare una piazza permettere questo scempio è una cosa alquanto vergognosa!



Ma d’altra parte rispecchia ciò che avviene in tutti gli altri settori che regolano l’andamento della comunità maglianese. Purtroppo è sotto gli occhi di tutti il lassismo che impera, che permette agli individui più prepotenti, più maleducati, più incivili e non ultimo più raccomandati di fare il proprio comodo

Questo succede tutti i giorni della settimana e non vi diciamo poi che succede di domenica! Provate a farvi un giretto nella piazza principale e potete assistere ad uno spettacolo scandaloso. Una piazza, che potrebbe anche essere una bella piazza, deturpata da montagne di auto parcheggiate nei luoghi e nei modi più assurdi, tanto che farebbero rabbrividire anche un branco di pecore. Un degno spettacolo per chi, da fuori, si trova a frequentare il nostro paese oltre che per noi residenti!
Tutto questo perché a Magliano, di domenica, non esiste controllo! Siamo uno dei pochi paesi, se non l’unico, a non avere un servizio nei giorni festivi che controlli e regoli il traffico e i parcheggi, o intervenga in casi più difficili o pericolosi. Potremmo portare decine e decine di esempi di paesi che, con solo due addetti, assicurano a turno il servizio festivo, come ci sembra di ricordare avveniva in passato pure a Magliano, malgrado i ranghi ridotti. Adesso, come al solito, dite che danneggiamo o calunniamo anche questo settore, come tutte le altre incongruità che abbiamo segnalato indietro nel tempo e che poi si sono rivelate sbagliate o dannose come dicevamo noi!
La piazza, signori miei, la domenica e gli altri giorni festivi deve essere interdetta al traffico e ai parcheggi; solo così potrà risaltare nella sua bellezza, specialmente a lavori di restauro ultimati.
Sarebbe un delizioso e tranquillo luogo di incontro per grandi e bambini, e attirerebbe molta più gente, al contrario di quello che pensa e dice qualcuno.

lunedì 3 dicembre 2012

A PROPOSITO DI PUBBLICAZIONI






Questa pubblicazione, edita per conto del Comune di Magliano Sabina e che forse molti di voi non conoscono, siamo andati a trovarla mediante la rete internet, dove la trasparenza è di casa.
Con i suoi contenuti fa arrossire perfino il famoso libro dei sogni elettorale, contenuti che in seguito vi faremo conoscere a rate, confrontandoli con la realtà.
Per ora quello che più ci colpisce è la coerenza delle amministrazioni che si sono succedute nel tempo, fino a quella odierna che ha letteralmente proseguito le usanze delle precedenti.  Usanze e coerenza che si riferiscono alla ostinata volontà di portare ad ogni costo a Magliano quello che tutti gli altri paesi non vogliono e combattono, perché dannosi all’ambiente e alla salute.
Guardate infatti a pag, 62 delle 80 che compongono la pubblicazione (e io pago!) cosa abbiamo trovato:



Solo per farvi capire il perché del nostro scetticismo, vi riportiamo qui di seguito piccoli brani di pubblicazioni più attendibili che riguardano studi scientifici fatti sugli impianti in questione:

Negli ultimi anni si osserva un crescente interesse della comunità scientifica (Khan

et al., 2009) per gli impatti ambientali e sanitari derivante dagli effluenti gassosi prodotti dalla
combustione delle biomasse e  dai residui solidi (ceneri pesanti e ceneri leggere)
(HanellMagnusson, 2005) che questi impianti inevitabilmente producono.

I principali problemi ambientali che questi studi segnalano sono:
1) Le elevate concentrazioni di polveri sottili ed ultrasottili prodotte dalla combustione
di biomasse in impianti per uso domestico (Gustafson, 2009; Hubner et al., 2005; Johansson et al.,
2003) ed industriale (Joller et al., 2007; Meyer et al., 2008)
2) La presenza non trascurabile, sulle polveri,  di inquinanti organici  quali idrocarburi
policiclici aromatici (IPA) (Gustafson, 2009; Saez et al., 2003; Venkataraman et al., 2002) e
diossine (Lavric et al., 2004; Lavric et al., 2005)
3) La presenza di  IPA  (Bundt et al., 2001; Enell et al., 2008) e diossine  nelle ceneri
(Lavric et al., 2004)e la conseguente problematicità  di un uso agricolo di tali ceneri
Le relazioni tecniche che accompagnano il progetto di centrale a biomasse   ignorano del tutto queste problematiche. Inoltre, nei bilanci ambientali, le note tecniche dell’azienda ignorano altri  importanti cause di impatto locale:
1) Le emissioni del traffico pesante indotto per il trasporto delle biomasse e delle ceneri
e i suoi effetti negativi sul traffico locale
2) Il rischio di incendio associati  agli importanti stoccaggi di materiale infiammabile 
3) L’inquinamento delle polveri fini e di ozono prodotti dalle reazioni foto-chimiche
(FranklinSchwartz, 2008) a seguito dell’immissione nell’ambiente degli inquinanti primari prodotti
dalla combustione (ossidi di azoto e composti organici volatili) delle biomasse e dal traffico indotto
dall’entrata in funzione della centrale.

Problemi sanitari:polveri sottili e ultrasottili
Numerosi studi epidemiologici (Dockery, 2009; Krewski, 2009) confermano che
l’inalazione di polveri sottili ( PM 2.5) aumenta il rischio di  numerose patologie (malattie cardio
polmonari,  tumori polmonari) e comporta una diminuzione dell’aspettativa di vita (Pope et al.,
2009).
Studi più recenti (Hirano, 2008; HiroseHirano, 2008; Tetley, 2007) suggeriscono come
l’esposizione a particelle con diametri inferiori a 2.5 micron ( polveri ultrafini e nanoparticelle)
siano in grado di indurre  fenomeni infiammatori che, a loro volta, possono favorire lo sviluppo di
gravi malattie.
E’ ampiamente documentato come la combustione di biomasse produca elevate quantità di
particelle fini, ultrafini (Nussbaumervan Loo, 2002; Pagels et al., 2003)e nanoparticelle
(Politecnico_di_Milano, 2009) e questa problematica è tuttora oggetto di approfonditi studi per definire le caratteristiche delle particelle emesse.


La conclusione pertanto è che l’inquinamento ambientale indotto dai tanti impianti a
biomasse che si propongono in Italia   peggiora l’attuale qualità dell’aria dei territori che dovrebbero ospitarle, con le emissioni da camino e con quelle del traffico veicolare indotto (ossidi di azoto, polveri fini (PM10)  ed ultra fini (PM2,5) e peggiora anche la qualità del suolo e dei prodotti agricoli di questi stessi suoli, con le ricadute di composti organici persistenti (diossine, furani, idrocarburi policiclici) e probabilmente di metalli pesanti.
 I rischi sanitari indotti da questa contaminazione non sono giustificati dai benefici collettivi indotti dalla realizzazione dell’impianto, il cui principale scopo è quello di massimizzare gli utili dei proponenti, in base agli attuali incentivi alla produzione di elettricità da biomasse.

Meditate gente, meditate


PAESE CHE VAI.....



Se lo raccontiamo in giro
non ci credono!



Via Belvedere. Gli utilissimi parcheggi liberi trasformati circa un mese fa in parcheggi a pagamento. 
La situazione che vedete nella foto (e che vedete tutti voi ogni qualvolta passate di li) scattata oggi 3 dicembre 2012 è la stessa che si verifica tutti i santi giorni da quello del cambiamento.
E' evidente la mossa per fare cassa, ma il risultato è stato l'opposto: spese per la macchinetta erogatrice di tiket, spese per le nuove righe blu, maggiore superficie da controllare e nessuna entrata. E questo sarebbe pure il minimo, tanto disavanzo per disavanzo, ma questa furbata da volpe non fa altro che produrre l'ennesimo disagio per la popolazione che, privata di questi numerosi parcheggi, ha difficoltà a trovarne altri altrove. Neanche i nuovi parcheggi alle Fontanelle offrono disponibilità di posti, tanto che parcheggiano all'esterno lungo la strada. Oltre tutto si congestiona ulteriormente  Piazza Garibaldi perché, pagare per pagare, l'automobilista preferisce cercare il parcheggio in piazza.
Sarebbe curioso sapere chi è lo scienziato cervellone che ha avuto questa brillante idea!