lunedì 28 febbraio 2011

DIMENTICANZE...

...ma ci siamo qui noi!

Molti blog premurosamente riportano in maniera capillare tutte le notizie della stampa che riguardano il nostro territorio e quello che vi succede. Inevitabilmente qualcosa può sfuggire loro, e noi, altrettanto premurosi di aiutarli, ne riportiamo uno del quale non si erano accorti, sperando di aver fatto cosa gradita.


Corriere di Rieti, Domenica 27 Febbraio 2011

ROMPISCATOLE

E' tutto fumo negli occhi!

Panchine, fontanelle, lucette, portaceneri, fioriere, nel disperato tentativo di migliorare la piazza, il luogo del loro passatempo preferito, e poi, guardate che belvedere!


Lasciano mucchi di tegole rotte a vista sui tetti. Ma su! Che maniere! Andate a togliere subito quella "discarica aerea" sporcaccioni, che è pure pericolosa. E poi, non scherziamo, proprio sul tetto del primo cittadino, non c'è più religione!

INFIDO NUCLEARE



Una scoria è per sempre!



Lo smaltimento delle scorie radioattive è un problema irrisolto. Non esiste al mondo un solo deposito che ospiti definitivamente i rifiuti ad alta attività, che restano tali per decine di migliaia di anni. Il nucleare è pericoloso per la salute, non risolve il problema dei mutamenti climatici e sottrae ingenti risorse economiche allo sviluppo dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili.


Noi siamo per un futuro senza scorie.

RIFIUTI E....

....SALUTE

A proposito di rifiuti, discariche abusive e inquinamento dell'ambiente: qui stiamo a Campitelli, strada che porta all'Impresa Pavimental. Appena percorso il sottopasso dell'A1, invece di andare a destra verso la Pavimental, andate a sinistra, ed ecco quello che troverete sulla sponda del Tevere, che passa sotto il ponte che vedete nella foto.
Poi siamo noi quelli esagerati, che in molti commenti vengono etichettati come rompiscatole (e sappiamo bene da chi). Certo, sicuramente per voi che siete abituati a vivere così!


LEGALITA' E RIFIUTI


CHE SI FACCIA PARTIRE LA
RACCOLTA DIFFERENZIATA.


Le esperienze vincenti, la forza della gente, la nascita di un nuovo modo di pensare e di fare.

Contro ogni criminalità.

Perchè i rifiuti non siano armi di un assassinio organizzato ma risorse per una vita capace di vivere.

Nella legalità

sabato 26 febbraio 2011

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Magliano Sabina, 25 febbraio 2011.

Oggi è stato affisso un manifesto dei Verdi nel quale si chiedono le dimissioni dell'amministrazione comunale.
Il motivo che ci ha spinto a questa decisione è stato il continuo e assoluto ignorare di tutte le segnalazioni fatte dagli ambientalisti locali atte a tutelare il territorio, continuamente aggredito da pratiche illegali che provocano inquinamento letale alla salute.
A tutto questo si aggiunge il fatto che in due anni non sono stati capaci di concludere niente, tutti presi ad installare fontanelle e fontane coi soldi di tutti noi, senza considerare che oltre 15 famiglie non hanno ancora l'acqua potabile.
Non sono stati neanche capaci di presentare un convincente ricorso al Tar contro la chiusura del nostro Ospedale che, ovviamente, è stato respinto, facendo cadere tutte le speranze.
La gente è stufa, non ne può più di questo immobilismo e incapacità dannosi al paese, e pensiamo che chiunque potrà sostituire l'attuale amministrazione sicuramente sarà in grado di farla funzionare meglio, a beneficio di tutti i cittadini
Verdi di Magliano Sabina

lunedì 21 febbraio 2011

venerdì 18 febbraio 2011

G H O S T



Attenzione blogger, nel web circola incontrollato un simpatico ma dispettoso personaggio, Casper, il fantasmino affetto da macchioline morbillose e dall'idea fissa.


Non è pericoloso, ma viene da tanto lontano nel tempo e nello spazio che non riesce a regolarsi con la realtà odierna. Cercate di sopportarlo ma se proprio non ce la fate, chiamate gli acchiappafantasmi!




ARSENICO A GO' GO'



ARSENICO E VECCHI...TRUCCHETTI!


LA POLVERINI COMMISSARIO PER L'ARSENICO NEL LAZIO...



...ma lei non lo ha mai comunicato


Dal 28 gennaio poteri straordinari alla governatrice per affrontare l'emergenza. Bonelli: nomina finora mai resa pubblica.


E' sicuramente una tara nel DNA


La presidente della Regione Renata Polverini è stata nominata commissario per l'emergenza arsenico nel Lazio. I nuovi poteri le sono stati assegnati con un'ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri datata 28 gennaio 2011 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 12 febbraio. Alla governatrice è stato richiesto di «predisporre il piano generale degli interventi urgenti per la salvaguardia della pubblica incolumità e quantificare relative spese» e di «intraprendere le azioni necessarie affinchè i comuni interessati e l'Autorità d'Ambito pianifichino, entro il termine dello stato di emergenza, interventi per garantire il rispetto dei parametri stabiliti dal decreto legislativo n. 31/2001un piano ad hoc per uscire dall'emergenza».
«La cosa veramente anomala di questa vicenda è che la Polverini è stata nominata commissario il 28 gennaio e non ha mai comunicato al Consiglio regionale questa nomina. Lo apprendiamo oggi a tre settimane di distanza. A questo punto, ci auguriamo che, a differenza di quanto avvenuto con il commissariamento della sanità, dica in maniera trasparente e pubblica quali sono gli interventi e le coperture economiche che il governo intende dare per superare l'emergenza arsenico nel Lazio». Lo afferma il presidente nazionale e capogruppo regionale dei Verdi Angelo Bonelli. «Da subito - prosegue Bonelli - ci aspettiamo che la Polverini indichi gli interventi per garantire la distribuzione di acqua potabile alle popolazioni interessate». Quindi aggiunge: «Dopo la nostra denuncia della settimana scorsa alla Procura di Latina, arrivano le prime ammissioni istituzionali sulle comunicazioni ingannevoli relative ai limiti consentiti per l'arsenico nell'acqua. Finalmente, i Comuni e la Asl stanno prendendo sul serio la concreta minaccia per la salute rappresentata dall'arsenico. Registriamo il fatto che alcune istituzioni di Latina hanno preso le distanze da quei manifesti e volantini mendaci che saranno ritirati e rettificati indicando ai cittadini in maniera chiara il limite ammissibile a 10 microgrammi per litro».



A proposito di arsenico,
Magliano non ha questo problema, grazie ai Verdi che hanno fornito il dearsenificatore (350.000,00 €), perchè i Verdi hanno sempre operato con fatti, non chiacchiere (vedi post precedente); sempre se il dearsenificatore lo fanno funzionare, altrimenti tutte le fontanelle erogherebbero acqua all'arsenico, anche quella che tronereggerà al centro della piazza:



Non scordiamoci che l'arsenico è velenoso, come ampiamente sottolineato nella trama di un vecchio film, nel quale due simpatiche e diaboliche vecchiette aiutavano delle persone a passare a miglior vita, appunto, somministrandogli dosi di arsenico!






giovedì 17 febbraio 2011

CARNEVALE



Siamo a Carnevale, periodo durante il quale si usa preparare dei dolci tipici che, a seconda della regione di appartenenza, vengono chiamati in vari modi:
- frappe
- fiocchetti
- bugie
- cenci
- chiacchiere.....

...a proposito di chiacchiere!

Continua, sul Messaggero di oggi, la farsa Udc sulla creazione di una società mista per gestire l'Ospedale di Magliano Sabina; farsa soprattutto perchè copiata malamente da altri e fatta propria, ora anche supportata dalle grandi menti politiche locali.
Forse l'Udc non ha capito che la chiusura dell'Ospedale dipende solo e unicamente da un motivo politico, che si può ostacolare solo se si ha una forza politica.
Quale forza politica ha Magliano? E l'Udc?
Zero! Quindi nessuna speranza e, comunque, dove troverebbe l'Udc i soldi per gestire l'Ospedale a prescindere quale gruppo nasca per farlo?
Allora, ribadiamo, smettiamo di fare chiacchiere e al posto di quelle cerchiamo di attivare finalmente la tanto sospirata raccolta differenziata, da troppo tempo sbandierata solo per consensi dai vostri rappresentanti!
O sono chiacchiere anche quelle?!
Certo che tra voi e la Polverini ci state riducendo al lumicino!

COMIC STRIP



Storia comica a vignette in 4 tempi dal titolo
"Come ti prendo in giro il cittadino".








domenica 13 febbraio 2011

SONO CAPACI TUTTI!


Leggiamo con incredulità, mista ad un notevole fastidio, due articoli apparsi sul Messaggero di Rieti e sul Corriere di Rieti del 6 febbraio 2011:


Dal sito de "Il Messaggero"
Una società mista tra pubblico e privato per salvare l’ospedale “Marzio Marini”. La proposta-soluzione arriva dalla segreteria provinciale dell’Udc che vede in questa soluzione l’unica via di uscita concreta per tenere in vita il nosocomio sabino.
«A garanzia e tutela di una gestione efficiente ed efficace che non penalizzi l’utenza, nella suddetta società - spiegano dall’Udc - la parte pubblica, che deve detenere la maggioranza delle azioni, dovrebbe essere rappresentata oltre che dalla Asl, da organismi quali Regione, Provincia di Rieti e Comuni interessati.....


Dal sito de "Il Corriere di Rieti"
Come salvare l’ospedale “Marzio Marini” di Magliano Sabina? La proposta arriva dal segretario dell’Udc di Rieti, Michele Beccarini, secondo il quale per la struttura sanitaria e i suoi dipendenti “servono soluzioni vere e proponibili e non solo mezze promesse o pietose bugie”. “Partiamo dal presupposto - dice Beccarini - che l'ospedale era già stato declassato dalle precedenti amministrazioni regionali e che solo per alchimie politico-amministrative aveva continuato a........


In definitiva, letti gli articoli, questi concordano, a seguito delle dichiarazioni dell'UDC, in:
"Una società mista per salvare il Marini".


L'UDC, attraverso la stampa, senza vergogna, se ne esce con una proposta per salvare l'Ospedale Marzio Marini, dimenticando di dire che, come di solito fanno, hanno copiato l'idea da altri.
Basta andare sul Blog TERRA alla data del 16 ttobre 2010 e leggere il post dal titolo "Per volare più in alto", e vi accorgerete che costoro si sono appropriati dell'idea, forse pensando che nessuno se ne accorgesse. Vi consigliamo di andarlo a leggere e, a chi l'avesse già fatto, di rileggerlo attentemente.
Allora non ci fu nessuna reazione o commento al progetto esposto, che crediamo ancora sia l'unico modo per salvare l'Ospedale Marzio Marini di Magliano Sabina.
L'UDC ha fatto solo e sempre chiacchiere e comunque ogni volta, come in questo caso, sfruttando le idee degli altri, come chiacchiere sono quelle dei loro rappresentanti in amministrazione, come risulta da questo manifesto affisso sei mesi fa, a settembre 2010, che preannunciava l'imminente inizio della raccolta differenziata:




Cercate di andare avanti con le vostre teste e, soprattutto, cercate di andare avanti raccogliendo, ogni tanto, i consigli e collaborare con coloro che propongono progetti attuabili e costruttivi, perchè a volte non basta rubare le idee, ma bisogna avere le capacità per realizzarle!

DOMANDA ATROCE..!

Appena due anni..
....e fra altri tre?

sabato 12 febbraio 2011

CHISSA' PERCHE' ?

Trasformazione "ad hoc"...


Voci sempre più ricorrenti, e qualche dichiarazione ufficiale, continuano a prevedere che nell'ex Ospedale di Magliano Sabina si pratichino attività di medicina alternativa e, in particolar modo, quella cinese.
Se vi divertite a fare qualche ricerca vi spiegherete anche il perchè.
Probabilmente, qualche familiare di chi occupa posti importanti nella sanità è proprio di quel paese, e forse già dirige cliniche private al sud che praticano questo tipo di terapie orientali.
Se così fosse, il "piano" di rientro della Polverini partirebbe da molto lontano: aspettiamo allora, e ne vedremo la conclusione e gli attori!




martedì 8 febbraio 2011

lunedì 7 febbraio 2011

AMBIENTE E SALUTE

Il percorso continua.




L'incontro delle reti e dei movimenti ecologisti e civici, che si è tenuto a Bologna il 29 e 30 gennaio 2011, ha rilanciato la volontà di costruire un nuovo soggetto politico ecologista e civico. Tale processo si inserisce nella prospettiva di un radicale cambiamento dell'attuale modello economico e sociale, per invertire le negative tendenze globali attuali causate dal paradigma della crescita.
Vi hanno preso parte oltre ai soggetti promotori, numerose associazioni, comitati, reti, movimenti e liste civiche da tutta Italia, sindaci ed amministratori virtuosi, dirigenti ed attivisti delle associazioni ambientaliste, esponenti del mondo della scienza e della comunicazione e molti singoli cittadini.Sono stati due giorni di lavori intensi, in plenaria e in gruppi di lavoro tematici, da cui è emersa una sostanziale condivisione dei valori e dei contenuti, e una progressiva convergenza verso quelle che si ritiene debbano essere le regole, da scrivere insieme, a garanzia che nessuno dei soggetti partecipanti possa in alcun modo egemonizzare il percorso; regole fondate su principi di "ecologia politica" (politica come servizio e non come mestiere, eliminazione dei privilegi e riduzione degli stipendi degli eletti...) e di democrazia diretta e partecipativa (una testa-un voto, leadership condivisa, partecipazione democratica, ecc...). Su queste si continuerà a lavorare attraverso un forum telematico che verrà aperto a giorni.
I soggetti firmatari del seguente documento si impegnano a continuare il percorso con l'obiettivo concreto di avviare un Processo Costituente volto alla transizione in un nuovo movimento politico ecologista e civico nato dal basso, aperto, inclusivo, trasparente e democratico, nella consapevolezza che al momento della sua costituzione il nuovo soggetto politico si dichiarera' alternativo e competitivo a qualsiasi altro partito. Il tema delle doppie adesioni verrà affrontato in sede di redazione di statuto. Il soggetto politico che nascerà raccoglierà le esperienze di chi già adesso lavora in moltissime città italiane, rappresentando una ricchezza che contribuirà a ricucire il tessuto sociale, culturale ed economico italiano, in una nuova identità nazionale. Bologna ha visto materializzarsi in maniera concreta e determinata la possibilità di intraprendere, nel breve termine, un percorso comune verso una meta che verrà a delinearsi meglio man mano che si andrà avanti nel cammino. Ciò richiederà un lavoro a rete continuo, pieno di interazioni con gli altri compagni di viaggio.
Per questa ragione ci siamo lasciati con alcuni impegni concreti per il futuro, aperti a tutti quelli che vorranno parteciparvi:
- portare avanti insieme dei tavoli programmatici per definire i contenuti;
- creare gruppi territoriali per promuovere la partecipazione locale;
- creare un gruppo di coordinamento nazionale;
- promuovere e coordinare insieme delle campagne comuni (acqua e nucleare) che saranno una straordinaria occasione per entrare in contatto diretto con migliaia di cittadini, facendoci conoscere con delle azioni concrete e orientate al bene comune.
Le successive tappe organizzative del percorso, nella prospettiva di un prossimo momento comune di incontro e aggregazione, saranno decise da ciascuno dei soggetti che vi partecipano una volta sentiti tutti i propri aderenti.

Bologna, 1 febbraio 2011


DAL GIORNALE DI RIETI



Dal Giornale di Rieti di domenica 6 febbraio 2011 di Gianfranco Paris.

La politica degli struzzi!


Facendo finta di non vedere, finirà che le esalazioni venefiche ci faranno ammalare!
Abbiamo portato un esempio di Rieti, ma succede in tutta la Sabina

Siamo nell'era delle oligarchie e dei ricatti. Dire questo nell'anno della celebrazione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia potrebbe sembrare una bestemmia. Invece non è nemmeno un peccatuccio veniale perché siamo in presenza di una cruda verità. Ma citiamo un esempio concreto avvenuto di recente a Rieti, così ci capiamo meglio. Si tratta delle due “puzze” che hanno ammorbato la città, la prima nel mese di ottobre 2010 a città giardino e la seconda in tutto l'altipiano di Vazia durante il mese di gennaio appena trascorso. In entrambi i casi, malgrado il boicottaggio di tutti coloro che la collettività paga per sorvegliare e garantirci da pericoli di qualsiasi tipo, che si manifesta con reticenze, assicurazioni di vario tipo e tentativi di ingarbugliare le acque al fine di non far capire quel che è realmente accaduto, abbiamo invece capito ugualmente quel che è accaduto realmente. Si tratta della dispersione nel territorio di alcuni liquami provenienti da aziende del nucleo industriale che sono gli unici e veri responsabili delle esalazioni che hanno ammorbato l'aria del comune cittadino e che hanno fatto svenire, mentre era al bagno, la figlia del presidente della III circoscrizione. L'Assessore all'ambiente del comune di Rieti Antonio Boncompagni lo disse candidamente ai membri del Comitato la Rotonda 2000 di Vazia durante una loro visita in comune, tant'è che lo stesso aveva dato incarico di indagare agli uffici competenti. Si trattava di 14 scarichi da verificare. Ma lo stesso assessore non aveva mai ricevuto risposta. Inoltre l'ASI, allo stesso Comitato che lo aveva richiesto, rispose che non aveva alcuna mappa degli scarichi delle industrie del nucleo industriale. Questi sono gli organi amministrativi che ci ritroviamo! Abbiamo già scritto che non dovrebbe essere difficile a chi è dotato di poteri di sorveglianza capire da quali industrie potessero fuoriuscire, perché di industrie di questo tipo nel nucleo non ce ne sono molte. Sarebbe bastato delegare ai Carabinieri del Noe una tale incombenza ed in men che non si dica si sarebbe capito e analizzato ciò che doveva essere analizzato. Ma la verità è che non si deve capire né analizzare perché siamo tutti sotto il ricatto dei posti di lavoro. Di conseguenza i sindacati non si muovono, né la politica, né la pubblica amministrazione possono adempiere ai loro compiti. Durante gli anni della cosiddetta “dannata” prima repubblica il Parlamento italiano si occupò non poco di legislazione protettiva dell'ambiente. La legge Merli cercò di porre limite, con gradualità di tempi di applicazione, alla materia degli scarichi nocivi all'ambiente e alla salute dei cittadini. E lo fece con una certa efficacia. A quell'epoca il settore veniva fuori dall'epoca della industrializzazione ad ogni costo che aveva creato una vera e propria giungla del settore a danno di tutto e di tutti. La Procura della Repubblica di Rieti fece la sua parte. Tra i magistrati giudicanti vi era il dr. Giampietro, uno studioso di quella legge alla quale dedicò anche qualche sua pubblicazione. Poi sono arrivati i tempi della cosiddetta seconda repubblica, quella che ci ritroviamo oggi con gli spettacoli che sono sotto gli occhi di tutti, e non mi riferisco all'Harem di Berlusconi del quale non me ne frega niente, ma al degrado totale nel quale sta cadendo anche la nostra bella Sabina per le mene di guadagno dei proprietari dei terreni e degli speculatori di professione che operano in combutta trasversale con gli uomini politici che sono annidati nei vari enti locali. In questi nuovi tempi la legge Merli non solo è caduta nel dimenticatoio, ma nei fatti è come se fosse stata abrogata per disapplicazione dovuta a mancanza di sorveglianza. Da quando siamo entrati nel meccanismo del ricatto dei posti di lavoro tutti gli imprenditori si sono sentiti in diritto di chiedere una formale esenzione dei suoi obblighi, anche quelli che non sono sull'orlo del fallimento, anzi quelli lo vogliono ancora di più per arricchire il carnet dei loro utili aziendali. Ora io capisco i sindacati che, non sapendo a quale santo votarsi ed essendo impotenti, vedono nel loro silenzio un modo per sopravvivere alla meno peggio, capisco gli amministratori e i politici di turno che sono sempre a caccia di consenso e che temono le crisi e preferiscono che tutto taccia, ma non capisco coloro che percepiscono lo stipendio per tutelare la collettività nel suo insieme. Nel periodo recente delle due puzze è emerso che l'Arpa e l'Asl hanno dei precisi compiti di controllo nel settore. Si dice che l'Arpa non abbia gli strumenti per farli. Allora il suo dirigente lo dica chiaramente a noi tutti perché così ci incazziamo con chi di dovere. E la Asl? Poi ci sono le Forze dell'ordine con compiti specifici. I Carabinieri ad esempio ci sono noti per lo zelo quotidiano con il quale arrestano giovani di ogni tipo per pochi grammi di erba, addirittura per un grammo. Anche se sono convinto che i militi della benemerita stanno applicando una legge scellerata del Parlamento italiano, non ho mai detto niente in proposito perché loro hanno solo il dovere di applicare le leggi non quello di disapplicarle perché non le condividono, criticare chi fa le leggi spetta ai giornalisti e tenerne conto spetta agli elettori al momento della scelta degli uomini che hanno votato quelle leggi. Ma anche nel caso degli scarichi di sostanze inquinanti ci sono delle leggi, e allora? Dov'è finito lo zelo dimostrato nel caso delle erbe droganti? E concludo affermando che è arrivato il tempo nel quale ciascun cittadino deve assumersi le proprie responsabilità, ma lo potrà fare solo se sarà informato. Vogliamo soprassedere dal chiedere alla industrie locali di non scaricare sostanze inquinanti nelle fogne solo per mantenere qualche presunto posto di lavoro su piazza? Facciamo come gli struzzi? Lo possiamo anche fare, ma abbiano il sacrosanto diritto di sapere come stanno le cose, chi ne approfitta, e se ne vale la pena di mettere la testa sotto la terra come gli struzzi. Tutto questo non può e non deve essere avallato da poche persone che dal silenzio traggono benefici per se soli alla faccia della collettività. Ho l'impressione che tutti noi abbiamo bisogno di un vero e proprio corso accelerato di educazione civica.

Stiamo avvelenando le nostre terre: interveniamo finchè siamo sani!

E' LA FINE...

Poveri soldi, e servizi, nostri!

Piano di rientro....di che?


LA VERITA' SCOTTA


E la prova è data dagli stizzosi (e demenziali) commenti che provochiamo.

Che si prendano una camomilla!

domenica 6 febbraio 2011