venerdì 26 novembre 2010

GRANDE SUCCESSO AMBIENTALISTA.


Nando Bonessio
Presidente Verdi Lazio per la Costituente Ecologista.
Mercoledì 24 novembre nel Lazio è STATO FERMATO IL RITORNO AL NUCLEARE.
Il Consiglio Regionale ha approvato una MOZIONE, presentata dal capogruppo dei VERDI, che dichiara il territorio del Lazio indisponibile ad ospitare centrali nucleari, depositi di scorie ed impianti di arricchimento dell’uranio.
La pseudo maggioranza di centrodestra si è dissolta e l’opposizione di CENTROSINISTRA, finalmente unita, ha fatto valere le ragioni di chi non vuole consegnare la sciagura del nucleare alle prossime generazioni nel nostro paese.
Qui sotto trovate un dettagliato comunicato stampa ed in allegato IL TESTO DELLA MOZIONE.

Nucleare, Consiglio Lazio vota mozione: No a impianti nella regione
Roma, 24 NOV (Il Velino) - Il Consiglio regionale delLazio e' "indisponibile" ad accogliere impianti nucleari di qualsiasi tipo nel territorio regionale. L'assemblea ha impegnato oggi pomeriggio, con voto a maggioranza, la presidente Polverini a "dichiarare l'indisponibilita' del territorio della Regione per l'insediamento di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonche' di depositi di materiali e rifiuti radioattivi, a partire dal sito di Montalto di Castro dove il governo prevede la realizzazione della nuova centrale termonucleare". La mozione era stata proposta da Angelo Bonelli (Verdi) e da esponenti di Pd, Sinistra ecologia liberta', Federazione della Sinistra e Lista Bonino-Pannella. "Il sistema elettrico regionale – si legge nel documento - e' in grado di coprire la richiesta di energia elettrica prevista al 2020 e di assicurare un esubero di circa il 13 per cento, mediante l'incremento della produzione da fonti rinnovabili, da risparmi nei settori finali di consumo e dall'ammodernamento con tecnologia eco-compatibile degli impianti in esercizio". Carlo De Romanis, a nome del Pdl come gruppo, aveva annunciato voto contrario: "Questa materia e' di competenza nazionale – ha detto - come sentenziato dalla Corte Costituzionale, e noi non ci opporremo alle decisioni del Governo. Poi, all'interno dei gruppi, ognuno votera' secondo coscienza". L'Udc ha dichiarato, per bocca del capogruppo Francesco Carducci, la propria astensione. Non esistono, secondo l'Udc, decisioni per la localizzazione di reattori termonucleari a Montalto e, viste le ingenti risorse necessarie, su questo tema serve un patto tra Governo nazionale e opposizione. Nel corso della seduta straordinaria - convocata dal presidente del Consiglio Mario Abbruzzese su richiesta dell'opposizione - sono state discusse, in un lungo dibattito con posizioni articolate, due mozioni. Quella a firma di Bonelli e quella proposta da Francesco Pasquali (Pdl), poi ritirata, che impegnava la presidente Polverini a dichiarare la disponibilita' della Regione al nucleare. "Sarebbe una scelta importante anche per la ripresa occupazionale" aveva sostenuto Pasquali. Una terza mozione - presentata successivamente da Andrea Bernaudo (Lista Polverini) e Carlo De Romanis piu' altri consiglieri del centrodestra - puntava a impegnare la Polverini a varare un nuovo piano energetico strategico regionale che tenesse conto "dei risultati piu' recenti sul nucleare pulito e sui vantaggi per l'ambiente connessi all'utilizzo di tutte le energie rinnovabili, con particolare attenzione a Montalto di Castro". La proposta e' stata respinta a maggioranza dall'Aula.

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