lunedì 22 novembre 2010

SENZA PELI SULLA LINGUA

Abbiamo letto sul web:
"Non resta che chiedere aiuto (sic!) al sesto consigliere: Nando Gigli. Si si è proprio lui, quello che da presidente della Regione Lazio (DC ovviamente) voleva la discarica a Magliano nel 1991 e che a Viterbo conta più del sindaco, che ne dite? Magari è meglio lasciarlo perdere prima che Santa gli rimetta le mani addosso".

Non vogliamo entrare nelle varie discussioni, iniziative a cui partecipiamo e soprattutto non vogliamo approfittare del momento particolarmente favorevole per cavalcare ciò che è di interesse collettivo, parlando della destinazione futura dell'ospedale di Magliano.
Messo in evidenza ciò, non possiamo neanche digerire un'attacco anche se giusto, ma evidentemente lanciato a titolo di "salvatori della patria" da chi in questi anni ha dato le autorizzazioni, sponsorizzato e sensibilizzato la popolazione di Magliano nel favorire l'insediamento dell'impianto di compostaggio della Masan, che poi si è rivelato peggiore di una discarica.
E' vero che Gigli voleva la discarica a Magliano e che tutta la popolazione si è coalizzata e insieme ha combattuto quello scellerato progetto, ma non si può negare che al momento dell'insediamento della Masan, i DS con gli stessi personaggi di oggi, vedi Perilli che come Assessore all'Ambiente della Provincia partecipava al convegno sponsorizzato dalla Masan "Riciclaggio e Rifiuti un'opportunità per il futuro" (vedi foto 1), dai Socialisti che facevano finta di combattere quell'insediamento dentro Magliano Insieme, mentre il loro capo, Vice Presidente, lavorava per agevolare quell'insediamento e sembra che ancora oggi con la complicità dei nuovi si stà cercando di ripristinare quei luoghi facendoli dichiarare non inquinati.
Che dire del tecnico dell'Udc, responsabile della sicurezza e uomo sul territorio pagato dalla Masan, per ottenere permessi e autorizzazioni, affiancato e difeso dall'allora segretario dell'Udc, che firmava manifesti (vedi foto 2) contro chi cercava di far aprire gli occhi ai Maglianesi, sono sempre gli stessi personaggi, hanno soltanto cambiato vestito, con la speranza che la
gente si dimentichi.
La sig.ra Bertini che alla conferenza dei servizi, cercava soluzioni in difesa di quell'impianto, lanciando l'idea di mitigare con piante profumate e reti scure per non vedere lo schifo che si stava perpetrando all'interno del piazzale.
E non parliamo dell'ex segretario del PD, Claudio Rosi che con una locandina (vedi foto 3), difendeva il suo partito e il suo sindaco Lini, difendeva anche l'operato di quell'impianto e dipingeva quel Galadini come un rompipalle, come una persona che stava facendo di tutto per conquistare quella poltrona agognata di "sindaco" .
E quell'Alfredo molto intelligente e furbo, aveva capito che quello della Masan era un cavallo vincente per realizzare il suo sogno nel cassetto, era andata male la prima volta, perchè c'erano i Verdi, ma non se l'è fatta scappare la seconda, scientemente usando i Verdi fino a venti giorni prima delle elezioni amministrative e poi via con un bell'accordo con i Rotaryni e i vecchi DS/PD, lo zoccolo duro dell'ex Sindaco, chiaro che dovevano entrare anche l'Udc e il Pdl, questa volta per non perdere bisognava esagerare e anche digerire un Ruggeri, giustamente definito "tre piedi" visto che ha sempre avuto un piede dappertutto, e che magari potrebbe condividere anche le scelte e i progetti di bonifica con i socialisti e con chi li guida.
Dopo questo percorso telegrafico della situazione politico/ambientale e di conseguenza di qualità della vita di questo paese, c'è sempre una domanda a cui nonabbiamo e pensiamo che non avremo risposta: ma di chi si è fidato e continua a fidarsi una persona così intelligente e furba come Alfredo ?


Foto 1

Foto 2


Foto 3

3 commenti:

  1. Redazione Magliano Democratica22 novembre 2010 alle ore 10:38

    cerchiamo solo di precisare un passaggio: la frase riportata è a firma di un nostro lettore che ha scritto il post e ci ha inviato l'immagine in intestazione e che ha voluto rimanere nell'anonimato.

    RispondiElimina
  2. Ho visto ieri sera su "report" un servizio riguardante una società, in Puglia se non vado errato, che trasforma l'umido della raccolta differenziata, insieme ad altri rifiuti che si possono artificialmente decomporre, in compost; quel compost che sulla carta si sarebbe dovuto produrre nel sito ex fornace.
    Io non ho avuto modo di seguire tutte le vicende ruotanti intorno alla Masan e relative autorizzazioni, ma credo che un amministratore in buona fede che si propone di migliorare l'ambiente trasformando rifiuti in ricchezza contribuendo a liberare la natura dall'inquinamento, sia da elogiare.
    Se poi l'ingordigia, l'avidità dell'uomo utilizza tali amministratori in buona fede per fare interessi ed affari con la malavita organizzata e questi ultimi amministratori restano coinvolti loro malgrado in situazioni che certamente non volevano e neanche lo pensavano si, si possono condannare per la loro buonafede, per la loro onestà nell'essersi fidati, ma non sono daccordo nel criminalizzarli fino al giorno in cui un magistrato non sarà arrivato a scoprire se son vere malefatte, oppure no.

    RispondiElimina
  3. E si, qui si fidano tutti di tutto, operando in buonafede ed onestà.
    Ma guarda caso, però, ogni tanto le retate e i blitz delle forze dell'ordine costrette ad intervenire per cercare di arginare......cercano di farlo.......e si spera ancora nei magistrati..!
    Ma ci faccia il piacere!

    RispondiElimina