sabato 30 aprile 2011

CHE ACQUA BERE?







Non è certo la prima volta che questo blog si occupa di acqua del rubinetto. In precedenza ha sostenuto, e continuiamo a ribadirlo, che bere acqua della fonte potrebbe essere una buona abitudine sia a livello di salute sia in termini economici. Certo il problema fondamentale resta il grado di fiducia che abbiamo nella corretta gestione e manutenzione degli acquedotti cittadini. In alcune realtà forse il ricorso all’acqua in bottiglia è una necessità legata proprio alle pessime condizioni delle conduttore. In ogni caso, l’Italia resta un Paese in cui per una incomprensibile abitudine ormai invalsa a tutti i livelli sociali ed economici, si beve soprattutto acqua in bottiglia. In questo senso certo non aiuta la notizia secondo cui un comitato scientifico incaricato dalla Commissione europea, avrebbe definito l’acqua del rubinetto che circola in Italia a rischio per neonati e ragazzi. Pare infatti che il contenuto di alcune sostanze come arsenico, boro e fluoruro eccedano i livelli massimi imposti proprio dall’Unione europea. In questo senso Bruxelles ha imposto all’Italia di adeguarsi, e il nostro Paese ha chiesto una proroga temporanea, che però non è stata accettata. Ma a chi giova tutto ciò? Chi trae benefico dal fatto che circolino notizie preoccupanti sulle qualità dell’acqua del rubinetto? Inutile nascondersi dietro un dito: le grandi aziende, spesso multinazionali, che vendono acqua in bottiglia. Allora, lungi da noi il ritenere infondato l’allarme lanciato dall’UE, però piuttosto che correre a comprare acqua in bottiglia dovremmo chiedere con forza alle nostre amministrazioni comunali di mettersi al più presto in regola riguardo gli acquedotti, sia a livello strutturale che sanitario.










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