venerdì 30 dicembre 2011

I PENDOLARI ABBANDONATI A SE STESSI


Meno treni, più lenti, più sporchi, meno frequenti. E costeranno anche di più

E' disastroso il panorama ritratto dal nuovo rapporto Pendolaria 2011 di Legambiente. Un ritratto di un'Italia che non investe proprio dove si sente più urgenza, ovvero sui treni e sulle metropolitane. Il governo Berlusconi aveva usato l'accetta con i già magri fondi per il trasporto pubblico, portandoli da 2 miliardi a soli 400 milioni di euro. Una decisione inaccettabile (è proprio il caso di dire) che avrebbe paralizzato i pendolari e il trasporto locale. Il nuovo governo, pur avendo aumentato i fondi, non ha certo portato i finanziamenti ad una quantità accettabile per un Paese moderno quale dovrebbe essere l'Italia. Oltre allo Stato anche le Regioni hanno ridotto i fondi destinati ai servizi su ferro: Meno 20% in Veneto, meno 13% nelle Marche, meno 12% in Liguria, meno 10% in Abruzzo e Campania. Una scelta che stride con un altro dato, quello degli utenti in costante aumento ( + 7,8%, ora a 2.830.000 ). Se una volta c'erano la prima, la seconda e la terza classe, ora per i treni esistono le linee di serie A, B e C, in base alla frequenza (da meno di 15 minuti a più di 30) e alla qualità del trasporto (pulizia e modernità dei convogli, capienza di passeggeri...). La distanza dell'Italia dalla media europea è abissale, rendendo oltremodo scomodo il viaggio da casa a lavoro, con il rischio di non poter entrare nel treno perché saturo di passeggeri. Spesso, per giustificare gli scarsi finanziamenti che diminuiscono anno dopo anno, si dice che mancano i soldi da inestire. Da Legambiente arriva l'aspra critica su questo punto, affermando che in realtà i soldi per le lobby dell'autotrasporto si trovano sempre. Infatti, sul totale degli investimenti, risulta che ben il 72 per cento viene riservato per strade e autostrade, mentre per le metropolitane il 15,4 per cento e le ferrovie il 12,5 per cento. Da oggi, per un mese, l'associazione ambientalista ha deciso di avviare una campagna per dire no ai tagli e per delle specifiche richieste per migliorare il servizio di trasporto: attuare una carta dei diritti dei pendolari, che fissi obiettivi di servizio, diritti dei cittadini utenti, condizioni minime di informazione, qualita', rimborso per disfunzioni e disagi. "I tagli al trasporto pubblico sono una tassa aggiuntiva per i cittadini italiani". Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli commentando i dati del rapporto 'Pendolaria 2011' resi pubblici il 18 dicembre da Legambiente. "E' ormai evidente che l'Italia viaggia a due velocità: per quanto riguarda il trasporto ferroviario si investe solo in infrastrutture per la tav mentre le linee per i pendolari sono abbandonate a se stesse - conclude Bonelli -. Negli ultimi anni per le linee ad Alta velocità sono stati spesi oltre 40 miliardi di euro e si prevede l'utilizzo di altri 35 miliardi mentre per quanto riguarda i pendolari, che come si ricorda nel rapporto di Legambiente sono oltre tre milioni ogni giorno, invece si continua con i tagli delle linee e dei treni".

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