domenica 21 marzo 2010

DA BUONI SEMI.....


Può un seme solo salvare il Paese?
Se biologico, se tradizionale sì. Il seme sotto al titolo è solo la sintesi estrema di un percorso che potrebbe rivelarsi la risposta a molti problemi ambientali dell’Italia e dei suoi partner occidentali.
Questo seme rappresenta la cultura dei seed savers (salvatori di semi), uomi ni e donne che in ogni parte del mondo cercano, conservano e soprattutto coltivano e mantengono in vita migliaia di straordinarie varietà di piante usate nel passato e oggi pressoché scomparse.
Quasi una risposta naturale a chi promuove un’agricoltura industriale, a chi si spinge nel campo minato delle biotecnologie, a chi vorrebbe che delegassimo il nostro futuro e quello dei nostri figli ai tecnoburocrati delle multinazionali.
Cercare nei luoghi che non sono i laboratori che producono ogm e delle numerose industrie della chimica e dell’alimentazione non significa non riconoscere i progressi della scienza e della tecnologia, anzi.
E’ proprio l’approccio scientifico quello che ci consente di dire che quel seme, se biologico, salverà la biodiversità. Uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica Conservation Biology si permette di affermare che l’agricoltura biologica migliora gli ecosistemi, fa aumentare la biodiversità dei nostri ambienti, consente a piante, insetti, mammiferi e uccelli di tornare laddove erano spariti da tempo. Cibo migliore, salute migliore, ambiente migliore. Con una base scientifica. Sono realtà che ci fanno ben sperare per il nostro futuro.
Da buoni semi, buoni frutti.

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