mercoledì 24 marzo 2010

NAVIGAZIONE TEVERE


Vaporetto in partenza da Ripetta a Ponte Felice - 1860


Si parla molto, in questi ultimi anni, di navigabilità del Tevere, ma ancora non è stata attivata. Sono però già stati fatti gli approdi nel tratto interessato dalla Provincia di Rieti, con un costo di 2.500.000,00 €. Tali approdi, per ora, sono sfruttati saltuariamente per tappe di gare di canoa. Agganciandosi a questo discorso vorremmo fare una piccola cronistoria dei progetti per la navigabilità del Tevere del 1900. Nei secoli numerosissimi sono stati i progetti per la navigazione sul fiume Tevere; essi sono cominciati nel Rinascimento e soprattutto dopo l' annessione di Roma al Regno d' Italia, per fare del Tevere una grande via navigabile moderna e di Roma un gran porto di mare. Dal punto di vista economico i risultati ottenuti sono stati mediocri perche' i requisiti del fiume Tevere non soddisfano piu' a sufficienza le necessita' della moderna navigazione, e sopratutto perche' Roma, non essendo una citta' industriale, non ha la necessita' di trasporti pesanti. Dopo il 1918 una societa' genovese ha tentato di far risalire dei piccoli vapori fino al porto di san Paolo: uno di questi, il Corriere del Tevere, era un battello di 500 tonnellate che misurava 57 metri di lunghezza e, pescando a pieno carico metri 2,50, doveva essere rimorchiato, in quanto in periodo di magra il canale non ha che 2 metri di profondita'. Durante il periodo di governo del prefetto napoleonico Tournon, potevano soltanto entrare a Fiumicino, unico braccio navigabile del delta, le imbarcazioni da 130 a 190 tonnellate di stazza e, durante le magre estive, non era possibile l' accesso che a barche con fondo piatto. Per decorare il Foro Italico, che si trova sulla riva destra, leggermente a valle di Ponte Milvio, fu trasportato sul Tevere un enorme monolite di marmo di Carrara; anche se si tratta di un caso eccezionale, per portarlo sin li fu necessario costruire un pontone speciale con peso a pieno carico di 470 tonnellate, con pescaggio di metri 1,90. Sino al 1905 la navigazione e' stata particolarmente attiva da Ripetta a Ponte Felice, nel punto in cui la Flaminia taglia nuovamente la vallata per dirigersi verso Narni; venivano impiegate chiatte da 120 tonnellate, lunghe 35 metri e larghe 5,80; i rimorchiatori a vapore erano in grado di trainarne quattro per volta, impiegando un giorno e mezzo per la risalita. Talvolta giungevano sino ad Orte, che si trova a 134 km dalla foce. Ai tempi del prefetto Tournon, la navigazione a vela del Tevere era praticata piuttosto attivamente fino ad Orte: per la discesa del Tevere occorrevano tre giorni.

Nessun commento:

Posta un commento