mercoledì 5 ottobre 2011

AMBIENTE, CHE PASSIONE!

Spazi verdi urbani: un Ddl per tutelarli

Nuove ed importanti novità in materia di educazione ambientale, monitoraggio del verde comune e salvaguardia degli alberi e dei giardini pubblici, sono state introdotte dal disegno di legge “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” licenziato meno di quindici giorni fa al termine di una rovente seduta alla Camera dei Deputati. Il provvedimento è stato strutturato per attuare le prescrizioni previste dal protocollo di Kyoto e avviare politiche di riduzione delle emissioni e migliorare la qualità dell’aria. Il ddl così come emendato introduce regole che puntano principalmente a ridurre l’emissione di CO2, assorbire il Pm10 e coinvolgere i cittadini sensibilizzandoli alla cultura dell’ambiente come bene comune per migliorare la qualità della vita nelle città.
Una giornata per gli alberi – L’articolo 1 istituisce al 21 novembre di ogni anno la Giornata nazionale dell’albero”: in occasione di questa festa le scolaresche di tutte le scuole italiane saranno invitate a piantare alberi o arbusti nelle aree verdi pubbliche in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato e di concerto con le Amministrazioni comunali. Alle Università invece è stato affidato il compito di gestire con il ministero all’istruzione la promozione delle iniziative e degli eventi previsti per la giornata.
I Comuni avranno l’obbligo (articolo 3) di piantare un albero per ogni neonato registrato anagraficamente e dovranno farlo entro tre mesi a partire dalla nascita del bambino, così come previsto dalla L. 113/92. Il ddl è molto preciso e rigido: le amministrazioni dovranno comunicare ai genitori del neonato il luogo esatto dove l’albero è stato messo a dimora. Queste dovranno anche realizzare una sorta di censimento degli alberi piantati, completo di nome e classe botanica. I risultati dovranno essere pubblicati con l’aggiornamento, due mesi prima della scadenza del mandato. Sempre le amministrazioni comunali dovranno redigere il “bilancio arboricolo del comune” nel quale sarà riportato il numero degli alberi piantati in aree pubbliche nel corso della consiliatura.


11 commenti:

  1. un saluto al sindaco che a quest'ora gira per i blog. ciao alfry e mi raccomando tranquillizzate che te vedo troppo agitato

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  2. Pensavamo di sollecitare commenti più interessanti e più intelligenti, per poter supportare con le vostre idee un progetto eccezionale come questo previsto dal Ddl.

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  3. Cara terra, la dimostrazione l'ha data il vescovo in un suo commento al bar.
    "Che paese vuoto!" sembra avere esclamato.
    Ed infatti la conferma di quanto dico me la diede qualche anno fa il parroco, quando all'uscita da una messa cui avevo partecipato gli dissi:
    "Come possibile ci sia così poca gente in chiesa" (14 persone compreso me)! "Il segno dei tempi", credo abbia risposto.
    La messa a dimora di nuovi alberi, oltre ad essere segno di civiltà e rispetto per la natura, è anche una azione di difesa per l'ambiente in cui viviamo, perché sappiamo quanto siano determinanti gli alberi per l'esistenza del pianeta.
    La continua deforestazione di superfici per adibirle allo sfruttamento del suolo, per la produzione di cellulosa, per la realizzazione e produzione di mobili, riducono sempre più l'ossigeno sufficiente a far respirare la terra e se si aggiungono le milioni di tonnellate di di porcherie che si immettono nella atmosfera, fra 30 anni sarà definitivamente stravolto l'equilibrio che regola il sistema terrestre.
    Ma se non si ha più rispetto per le persone, ai bambini non si insegna più il rispetto per gli anziani; come si fa a pretendere lo si porti alla natura e agli alberi?

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  4. Hai ragione Carlo, e più si andrà avanti più sarà peggio, perché le nuove generazioni crescono senza il rispetto per la natura e per l'ambiente. Assodato ciò bisognerebbe escogitare, in accordo con gli enti preposti, delle attività e dei progetti che rieduchino i giovani al rispetto di ciò che, nel futuro sarà sempre più determinante per la loro salute e la loro sopravvivenza. Pensiamoci e facciamo delle proposte. Chiunque!
    Per quanto riguarda il rispetto tra gioventù e anzianità sai già come la penso, ne abbiamo parlato in passato, e sono ancora dell'idea che questo rispetto debba essere reciproco tra le generazioni, anche lontane, altrimenti si arriva dove stiamo arrivando con i blog, scadenti e a rischio chiusura. Poi,dopo, non ci dobbiamo lamentare!

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  5. Su questa ultima tua opinione no, non mi trovi d'accordo e ti spiego perché.
    Se io, tu, ci troviamo a discutere con una persona diversamente abile, credo che non insisteremo più di tanto, voglio dire che ad esempio pur avendo noi delle ragioni, non ci metteremmo mai in competizione fino ad arrivare agli estremi con tale persona.
    Ecco, si trascura il fatto che un soggetto anziano possa pure avere delle difficoltà oggettive, se al volante ad esempio, non può avere mai gli stessi riflessi di una persona giovane.
    Ecco cosa manca a questi giovani, gli manca perché nessuno glie lo ha insegnato.
    Mia figlia, ma anche la tua ad esempio, da questo punto di vista sono un modello.

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  6. Mia figlia, tua figlia, e tutti i figli del mondo sono sicuramente attenti s queste problematiche di diversità geriatrica e naturale. Solo che, come noi, non tollerano le prepotenze se pur verbali a, meglio ancora, le tollerano fino ad un certo punto. Le discussioni virtuali in rete (come quelle vis a vis) si accendono su diversità di idee in determinati argomenti. Di solito, se quel che dice una parte non è lampante, ognuno rimane con le proprie idee. Io credo che la discussione, che deve essere improntata sul reciproco rispetto di persone e di pensieri, trascenda quando una delle parti vuole costringere l'altra ad accettare verità che non condivide. Se ciò accadesse torneremmo nel Terzo Reich, invece il bello di questo rispettoso scambio di idee sviluppa ulteriormente la democrazia e, a volte, si raggiunge una "vera verità".
    Noi potremmo anche avere dei problemi legati all'età, ma abbiamo anche una grande esperienza di vita sociale basata sull'ordine e sul rispetto: è questa che dobbiamo tramandare alle nuove generazioni.
    Il mio è un discorso allargato all'intera comunità, in generale, per cui ti prego di non sentirti coinvolto in prima persona.

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  7. Non ci siamo ancora Lorenzo.
    Non si può prendere a pretesto uno o più episodi e farli diventare universalmente riconosciuti da tutti.
    Ognuno di noi, in tutti i campi, ha delle recriminazioni da portare, ma queste non sono universali, riguardano solo alcuni soggetti e non la universalità.
    Le leggi della natura sono quelle, se le disubbitiamo adducendo questo o quel pretesto, è e resta solo un pretesto per l'appunto e la disubbidienza resta.
    Chi ha causato l'attuale scempio sociale sono state anche quelle persone che hanno cercato di difendere il particolare, sul generale.
    Il berlusconismo con le sue televisioni, i programmi da esse divulgati, sono stati il particolare, li abbiamo accettati giustificandoli che tutto sommato essi erano divertenti (vedi il grande fratello, amici, la fattoria,), ma quale messaggio è stato inviato ai più deboli? Lo sfacelo sociale lo vediamo, lo abbiamo sotto agli occhi.

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  8. Tutto sommato io, a Magliano, non vedo tutto questo sfacelo sociale. Si, ci sono dei problemi, anche grandi, che dipendono da tutti noi, e per i quali dovremmo, ognuno per la sua parte, caricarci delle nostre responsabilità. Cosa si può fare non lo so, anche perché giustamente come tu dici i messaggi vengono principalmente dai mass media e da comportamenti del governo centrale, che sono molto discutibili.
    Quello invece che so con certezza è che dobbiamo finirla di morderci l’un l’altro e ricucire la comunità, frammentata dalla cattiva politica, dagli schieramenti ideologici, da chiudersi in se stessi al contrario di collaborare, con una ingiustificata determinazione che riesce anche a produrre fratture in annose amicizie.
    Io, caro Carlo, non sono certo meglio degli altri, ma percepisco un disagio sociale fondato sulle contrapposizioni ad oltranza e, peggio ancora, su ataviche antipatie personali.
    E non pensi che tutto questo sia dannoso? Io credo di si, è dannoso nella famiglia, tra gli amici, nelle Associazioni, nella comunità che vive e prospera su saldi contatti personali e aggregativi.
    Proviamo a mandare messaggi per cambiare le cose, ma non certo da soli, non ci riusciremo mai!

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  9. Vedi la differenza, tu riporti il tutto su dei livelli localistici, io no.
    Quando ho affermato che:

    "Chi ha causato l'attuale scempio sociale sono state anche quelle persone che hanno cercato di difendere il particolare, sul generale."

    "Lo sfacelo sociale lo vediamo, lo abbiamo sotto agli occhi."

    Non mi riferisco a Magliano, ma a qualcosa di ben più ampio.
    Cos'è Magliano rispetto a determinate universalità!
    Meno che niente, ma che comunque giustamente lo coinvolge, coinvolge anche questa piccola comunità.

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  10. Visto che siamo andati tutti e due un pochino fuori argomento, riproponiamoci di continuare la discussione insieme davanti a un aperitivo, e lasciamo spazio al tema del post, molto interessante, e che ricordo tu hai sempre appoggiato idee del genere.
    Naturalmente si dovrà collaborare con la Forestale, col Comune, coi suoi Assessorati e con le Associazioni di volontariato, per poter così abbattere costi, fatiche e difficoltà organizzative.
    A presto.

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  11. Grazie a te, questo dialogo dovrebbe essere da esempio per tutti e sai qual'è il successo? l'essersi firmati per nome e cognome.
    A presto, sai che per questi temi ho molta sensibilità.
    Buona serata.

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