sabato 8 ottobre 2011

PROVINCE ADDIO


La scure cade su 29 province
Otto salvate dal territorio più vasto




Sarebbero 29 e non 37, come pareva in un primo momento, le Province che verranno tagliate e accorpate. Il secondo criterio (tremila chilometri quadrati di superficie) ne ha salvate otto che, sarebbero state fuori utilizzando solo il primo criterio (300 mila abitanti). Si salvano, così, Belluno (Veneto), Grosseto e Siena (Toscana), Sondrio (Lombardia), Nuoro, Olbia-Tempio e Oristano (Sardegna), Matera (Basilicata). Questo, ovviamente, se non salteranno fuori altri criteri, se gli inevitabili ricorsi e proteste non porteranno a ulteriiori modifiche e se, censimento, rimisurazioni territoriali o "acquisti" di abitanti non cambieranno le carte in tavola.
Tra quelle tagliate, la più popolosa (293.061 abitanti) sarebbe Pistoia, seguita da Piacenza (289.875), l'ultima a "salvarsi" sarebbe L'Aquila con 309.820 abitanti. La più piccola (57.975 residenti) è la provincia sarda dell'Ogliastra di recente costituzione preceduta da Isernia (Molise) che ne conta 88.964. Quanto all'estensione territoriale, Campobasso è fuori per 81 chilometri quadrati (ne misura 2909), Oristano (3040) si salva per appena 40 km2, mentre la meno estesa risulta Trieste (212 chilometri quadrati). Trieste, a proposito, potrebbe però tentare di salvarsi per motivi storici: ha un territorio molto piccolo, appena 236.556 abitanti e sei comuni, ma deve questo alle perdite territoriali subite dopo la guerra con la cessione dell'Istria all'allora Jugoslavia. Il criterio territoriale salva tre delle otto province sarde: ne resterebbero cinque con Cagliari e Sassari. La situazione più strana, probabilmente, si verificherebbe in Liguria dove sparirebbero tre province su quattro: Savona, La Spezia e Imperia. Resterebbe, ovviamente, Genova, ma con una coincidenza territoriale davvero esagerata tra Regione, Provincia e Comune che, forse, porterebbe alla conclusione dell'inutilità dell'ente intermedio. Lo stesso discorso dovrebbe riguardare l'Umbria (dove rimarrebbe solo Perugia). Il Molise (via Campobasso e Isernia) resterebbe addirittura senza province, ma, a questo punto, sarebbe probabile il ritorno alla regione Abruzzo-Molise con Campobasso unica provincia molisana.


L'ELENCO COMPLETO, tra parentesi, l'amministrazione: Ascoli Piceno (Marche): 214.068 (Pdl), Asti (Piemonte): 221.687 (Pdl), Benevento (Campania): 287.874 (Pd), Biella (Piemonte): 185.768 (Lega), Caltanissetta (Sicilia): 271.729 (Mpa), Campobasso (Molise): 231.086 (Pdl), Carbonia-Iglesias (Sardegna): 129.840 (Pd), Crotone (Calabria): 174.605 (Pdl), Enna (Sicilia):172.485 (Pdl), Fermo (Marche): 177.914 (Sel), Gorizia (Friuli-Venezia Giulia): 142.407 (Pd), Imperia (Liguria): 222.648 (Pdl), Isernia (Molise): 88.694 (Pdl), La Spezia (Liguria): 223.516 (Pd), Lodi (Lombardia): 227.655 (Lega), Massa Carrara (Toscana): 203.901 (Pd), Ogliastra (Sardegna): 57.965 (Pd), Olbia-Tempio (Sardegna): 157.859 (Pdl), Piacenza (Emilia Romagna): 289.875, Pistoia: 293.061 (Pd), Prato (Toscana): 249.775 (Pd), Rieti (Lazio): 160.467 (Pd), Rovigo (Veneto): 247.884 (Pd), Savona (Liguria): 287.906 (Pdl), Terni (Umbria): 234.665 (Pd), Trieste (Friuli Venezia Giulia): 236.556 (Pd), Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte): 163.247 (Pdl), Vercelli (Piemonte): 179.562 (Pdl) , Vibo Valentia (Calabria): 166.560 (Pd).
Con i tagli, dunque, perderebbero l'appellativo di "capoluogo di provincia", città che hanno fatto la Storia del Paese: da Trieste a Terni, Ascoli Piceno, Asti, Benevento, Gorizia. Come abbiamo già notato, in fondo, per una buona parte, il taglio riguarderebbe le ultime infornate di Province degli anni '90. La regione più penalizzata sarebbe il Piemonte con quattro province tagliate (Asti, Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola); seguirebbero Liguria (Savona, Imperia, La Spezia), Toscana (Prato, Pistoia e Massa-Carrara) e Sardegna (Ogliastra, Olbia-Tempio, Iglesias-Carbonia) con tre province tagliate. Vediamo le altre. La Lombardia una: Lodi. Il Veneto dovrebbe dare addio a Rovigo. Il Friuli perderebbe Trieste e Gorizia mentre Pordenone si salverebbe di poco con 315 mila residenti. L'Emilia Romagna subirebbe il solo taglio di Piacenza. Le Marche, Ascoli Piceno e Fermo, l'Umbria saluterebbe Terni (anche qui, si verificherebbe lo stesso fenomeno ligure con Perugia che rimarrebbe sola) e il Lazio perderebbe Rieti. Via tutte e due le province del Molise, la Basilicata salverebbe sia Potenza che Matera. La Puglia non subirebbe "tagli", la Campania darebbe addio a Benevento. La Calabria vedrebbe sparire Crotone e Vibo Valentia, la Sicilia Enna e Caltanissetta.

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