lunedì 31 maggio 2010

AMBIENTE

L'ambiente in cui viviamo


Con l’inizio del nuovo millennio, l'impatto dell’uomo sull’ambiente è sempre più evidente e diffuso. Quasi il 40% della superficie terrestre è ormai adibito ad agricoltura e a pascolo permanente, e metà delle foreste tropicali sono state distrutte o danneggiate. Interi ecosistemi di acqua dolce e salata sono stati profondamente degradati da scarichi chimici, dallo scarico di liquami e da perdite di petrolio. Lo strato di ozono ha subito danni consistenti, e le emissioni di anidride carbonica causano smog e piogge acide e contribuiscono al riscaldamento globale e al cambiamento climatico; e si calcola che ogni ora tre insostituibili specie animali e vegetali si estinguano. Alla base del problema è la rapida crescita della popolazione e lo stile di vita insostenibile e consumistico che alcuni di noi scelgono di adottare.
Nel mondo in via di sviluppo l’ambiente è sottoposto a sempre maggiori pressioni da parte degli abitanti, che vogliono assicurarsi almeno la pura sopravvivenza, mentre le abitudini consumistiche del mondo industrializzato dilapida le risorse più preziose, lasciandosi dietro una scia di residui tossici.
Ci si aspetta che la popolazione mondiale cresca di 80 - 85 milioni di persone ogni anno per almeno i prossimi 30 anni. Nello stesso tempo, sempre più nazioni, e quindi miliardi di persone in più, raggiungeranno più alti livelli di sviluppo economico, di produzione e consumi. Ciò provocherà, a sua volta, un aumento significativo dell’uso di risorse naturali ed energia. Naturalmente, tutte le nazioni e i loro abitanti hanno il diritto di migliorare il loro livello di vita, ma, se le attuali tendenze continuano, il danno all’ambiente sicuramente aumenterà ed accelererà.
La buona notizia è che possiamo proteggere il nostro mondo e la nostra sicurezza. Ma per fare ciò dobbiamo stabilizzare la popolazione, sviluppare sistemi energetici rinnovabili e non inquinanti e adottare tecnologie e pratiche produttive sostenibili. Questi traguardi non sono ne' difficili da un punto di vista tecnico ne' particolarmente costosi: potremmo fare tutto ciò con molto meno sforzo e denaro di quello che attualmente il mondo spende in armi e guerre e creando, nel processo, un'economia forte e sostenibile.
Ma, per poter raggiungere questo obbiettivo, dobbiamo definire e condividere la visione di un futuro positivo, sicuro e sano, ma, soprattutto, dobbiamo lavorare insieme per crearlo.


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