Quanno la notte scenne, ner mio letto, prima d'abbandonamme ar cheto incanto, mamma te penso e ner pensatte un pianto esce salenno dar profonno petto.
E m'aricordo che tutte le sere venivi accanto ar letto e dorce, piano, giungevi con amore le mie mano e assieme a me dicevi le preghiere.
Come 'na vorta, o ma', sempre t'aspetto fino a che m'addormo e a l'orizzonte sogno che torni, che me baci in fronte, preghi co' me e m'arimbocchi er letto.
"Devastando in maniera cieca e vandalica la natura che la circonda e da cui trae il suo nutrimento, l'umanità civilizzata attira su di sé la minaccia della rovina ecologica. Forse riconoscerà i propri errori quando comincerà a sentirne le conseguenze sul piano economico, ma allora, molto probabilmente, sarà troppo tardi. Ciò che in questo barbaro processo l'uomo avverte di meno è tuttavia il danno che esso arreca alla sua anima. L'alienazione generale, e sempre più diffusa, dalla natura vivente è in larga misura responsabile dell'abbruttimento estetico e morale dell'uomo civilizzato." Konrad Lorenz, Gli otto peccati capitali della nostra civiltà, 1973
"La salute degli abitanti della Terra è inscindibile da quella del pianeta stesso....E' fuor di dubbio, tuttavia, che il ritmo del degrado ambientale continua ad accelerarsi. Non ci resta se non un'amara constatazione: siamo la prima generazione cui spetti stabilire, grazie alle decisioni che prenderemo, se la Terra debba rimanere o meno un luogo abitabile." Lester Brown e Edward Wolf, State of the World, 1988.
CVIII - Mamma
RispondiEliminaQuanno la notte scenne, ner mio letto,
prima d'abbandonamme ar cheto incanto,
mamma te penso e ner pensatte un pianto
esce salenno dar profonno petto.
E m'aricordo che tutte le sere
venivi accanto ar letto e dorce, piano,
giungevi con amore le mie mano
e assieme a me dicevi le preghiere.
Come 'na vorta, o ma', sempre t'aspetto
fino a che m'addormo e a l'orizzonte
sogno che torni, che me baci in fronte,
preghi co' me e m'arimbocchi er letto.