giovedì 20 maggio 2010

L'ACQUA E' VITA

L'acqua (quella seria)
e i giovani (quelli seri).


RIETI – Sulla questione dell’acqua si è espresso anche il Consiglio dei Giovani di Rieti che, nel corso di una seduta, ha approvato all’unanimità il documento propositivo per la gestione pubblica del servizio idrico. Un documento che è stato trasmesso a Gianni Turina, presidente del consiglio comunale di Rieti, con la richiesta di inserire una discussione all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale.
Il Consiglio dei Giovani di Rieti, nel documento redatto, sostiene che l’accesso all’acqua pubblica non può rappresentare un oggetto di mercato. “La soggezione del servizio idrico alle logiche di mercato significherebbe far gravare sulle tasche dei cittadini, oltre ai costi di gestione, anche una quota destinata al profitto del gestore, L’acqua rappresenta fonte di vita e un simile valore non deve essere sottoposto alle leggi dell’utilitarismo economico, tantomeno all’interesse dell’imprenditoria privata il cui ovvio obbiettivo e dato dal guadagno”.
Il consiglio, così, che ha in Daniele Sinibaldi il suo presidente, sostiene il principio secondo cui alla mala gestione pubblica non si può “rispondere rifugiandosi totalmente nel privato, ma reimpostando l’organizzazione della cosa pubblica in modo efficace. E’ doveroso individuare un modello in grado di preservare l’inalienabilità del servizio idrico come diritto e come bene universale e allo stesso tempo capace di garantire il raggiungimento degli obbiettivi di ottimizzazione dei costi di esercizio e di programmazione degli investimenti”.
Partendo quindi dal presupposto che l’acqua rappresenta una fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, un bene comune per l’umanità e che appartiene a tutti, e che l’accesso ad essa deve essere garantito come un servizio pubblico, il Consiglio dei Giovani di Rieti chiede che il servizio di gestione delle reti idriche e i servizi connessi non vengano considerati come un bene suscettibile di rilevanza economica, tali da non rientrare nella materia disciplinata dal decreto Ronchi; e poi che il consiglio comunale di Rieti si impegni a sottoscrivere un documento affinché in futuro si escludano tutti i provvedimenti che possano in qualche modo agevolare l’ingresso del privato nella gestione del servizio idrico. Il Consiglio dei Giovani chiede anche che si apra un tavolo di confronto con gli altri Comuni della provincia di Rieti e della regione Lazio “affinché si inizi a procedere sulla strada che porta alla creazione di un consorzio a capitale interamente pubblico che gestisca il servizio idrico nel territorio”.
Silvia Salvati

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